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le ville del Caimano

Creato il 22 ottobre 2010 da Nomadus
le ville del Caimano
Tutti i suoi acerrimi nemici (politici e personali) lo vogliono mandare a casa, ma lui, il presidente del Consiglio in carica (speriamo ancora per poco), usa anche l'ironia per controbattere affermando che di case ne ha 20 e quindi non sa in quale andare. Io, modestamente, gli suggerirei di preferire nella scelta quelle casupole che ha acquistato ad Antigua, non soltanto per la metratura ma soprattutto per la paradisiaca location naturale che quelle ville possono offrire ai comuni mortali. A parte le battute, quello che ho visto domenica sera in tv, su RaiTRE, nella trasmissione Report condotta da Milena Gabanelli (http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-fdeb885d-620c-4471-b319-a1e4ef43ecf8.html), ha suscitato in me una lacerante sensazione di angoscia, rabbia e sdegno, unita ad un legittimo senso di ribellione. Non è possibile che si possa giungere a tanta sfrontatezza, improntitudine e spavalderia senza che l'opinione pubblica s'indigni e si faccia sentire, magari attraverso l'invio di valanghe di mail o di telefonate, tutte indirizzate all'inquilino (per me sempre abusivo) che alloggia a Palazzo Chigi. Mentre un quarto degli italiani vive al di sotto del livello della povertà e mentre un altro quinto è costretto a campare con 500-600 euro al mese, attraverso l'inchiesta televisiva della Gabanelli (che il ministro Romani ha definito addirittura "odiosa") ci è stato dimostrato un campione delle modalità con cui una certa classe dirigente dell'Italia evade sfacciatamente il fisco, godendosi la vita in lussuose ville nelle Antille, nelle zone franche, attraverso i cosiddetti paradisi fiscali. E allora, come non andare con il pensiero (e con il cuore) a quel gruppo di lavoratrici, con il camice verde della OMSA, viste in tv nella puntata di Annozero di giovedì scorso al minuto 44 (http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-753207d0-7bfd-4ff3-913d-3fe70038eb9e-annozero.html?p=0), messe sul lastrico dal padrone che ha deciso di trasferire la sua fabbrica in Serbia, dove la manodopera costa soltanto 400 euro al mese. Il viso devastato di quella donna di 47 anni, senza futuro, separata dal marito e con un figlio a carico, che percepisce la misera somma di 700 euro con la cassa integrazione, mi ha oggettivamente intristito e rammaricato, apprendendo. anche che deve pagare 450 euro per l'asilo del figlioletto. Ebbene, il viso di quella donna credo che debba assurgere a simbolo del valore etico e politico di centinaia di migliaia di donne e di madri (giovani e meno giovani) costrette a campare nell'umiliazione e nella disperazione più infame e più feroce. Questa, signori miei, è l'Italia della più volgare e reietta classe padronale dei ricchi e dei politici corrotti e corruttori, i quali se ne fregano altamente della dignitosa povertà con la quale convivono almeno dieci milioni di loro connazionali. E il primo che ne frega è il Pifferaio di Arcore, re delle società off-shore. Allora mi domando: che cosa deve ancora capitare nel nostro Paese per aprire gli occhi agli italiani in modo che dicano basta? Credo che a questo punto l'opposizione presente in Parlamento (o almeno quel che di essa ne rimane) debba necessariamente chiedere conto a chi di dovere su quanto è stato mostrato dalla televisione pubblica domenica sera. Si obblighi il capo del governo a riferire nelle sedi istituzionali e si pretenda di conoscere come sia stato possibile per un uomo di Stato farsi coinvolgere in un'operazione degna della peggiore malavita finanziaria internazionale. E poichè (ne sono più che sicuro) è facile prevedere che Silvio Berlusconi sarà, come al solito, silente, reticente o bugiardo, è bene chiedere una commissione d'inchiesta parlamentare per fare chiarezza sull'opacità (come l'ha definita la Gabanelli) di questo clamoroso scandalo. Altro che le commissioni d'inchiesta che chiede lui per i magistrati politicizzati.

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