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Le voci nuove: Mario Scollo

Creato il 29 gennaio 2014 da Wsf

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Mario Scollo a Destra

L’occasione di conoscere questa voce è capitata durante la mia piccola vacanza in Sicilia, nei giorni a cavallo fra novembre e dicembre, era presente alla presentazione del libro di Sebastiano Patanè Ferro a Chiaramonte Gulfi il 30 novembre scorso e mi ha così piacevolmente colpito tanto da volerlo ospitare su WSF, ascoltate e leggete Mario Scollo.

Come nasce Mario Scollo musicista? Raccontaci il tuo percorso artistico.

Musicista è una parola troppo grossa per me, una volta una persona mi disse che “L’artista finisce di essere tale nel momento in cui afferma di essere un artista”. Mi definisco più come un allietatore, come parola non mi piace affatto ma forse è l’aggettivo che più mi rappresenta. Da piccolo stavo ore e ore nella stanza di mio cugino Peppe ad ascoltarlo strimpellare, ci metteva l’anima e volevo essere come lui. Ho iniziato a suonare troppo tardi, avevo 16 anni e ormai anche Battisti da lassù si era stancato di sentirmi suonare “La canzone del sole”. Suonavo con la chitarra classica di mio cugino…se la portava in spiaggia ed era piena di sabbia, pensa solo che ogni volta che finivo di suonare dovevo passare l’aspirapolvere. La MIA prima chitarra l’ho chiamata Elisa. Ho studiato per un anno da autodidatta, successivamente ho studiato per due anni al CFM Vivaldi, succursale di Ragusa, dove ho conseguito l’attestato di chitarra elettrica di primo livello con il Mitico Maestro Ciccio Rubino. Inizialmente suonavo in chiesa tutte le domeniche, sicuramente è stata una fase fondamentale per il mio percorso musicale…non sapevo suonare bene ma era comunque un’esibizione in pubblico, poi con un gruppo di amici abbiamo fondato gli Omega, una Rock Cover Band tutt’oggi in attività anche se con qualche interruzione.
Quando presi la prima chitarra, papà mi disse che nel giro di sei mesi avrei lasciato perdere tutto…..oggi ho 6 chitarre!!!

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La musica quanto è importante per te?

Una delle cose che devo alla musica è sicuramente l’amicizia: non avete nemmeno idea di quante persone siano accomunate da questa “stella”. Molte volte, non si suona assieme ad altre persone perché le cose che vengono fuori sono oggettivamente belle, NO, si suona assieme perché c’è il piacere di farlo e basta. Magari non suono tanto come quando ero al liceo, ma sicuramente, ogni qual volta ho bisogno anche solo di suonare per 5 minuti, la chitarra si farà trovare puntualmente al suo posto.
Come tutte le arti, la musica è un bellissimo mezzo per esprimere se stessi; canzoni come “L’accademia delle Farfalle”, “La Fabbrica di Cioccolato” o “Ginevra” sono stati attimi di puro e composto sfogo emotivo. Non ho mai scritto canzoni per gli altri, magari ho voluto condividerle con alcune persone, ma non mi è mai passato per la testa di sforzarmi a fare un cd o qualche cosa del genere. La musica è emozione, per se stessi e per gli altri. Una volta, una mia amica, dopo aver ascoltato “L’accademia delle Farfalle”, mi chiamò in lacrime e mi disse che ero riuscito a farle rivivere un ricordo molto particolare, SO SODDISFAZIONI ;)

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Quanto ti senti influenzato dalla tua terra?

“La Merica” è stata la mia prima canzone: ero al secondo liceo, non ero nemmeno arrivato a fare il Barrè (per i non addetti ai lavori, è una tecnica che permette di prendere, bloccare e far suonare con un solo dito tutte e sei le corde…solitamente appena si arriva al Barrè si decide se continuare a suonare o lasciare perdere tutto) e già, appassionato dagli scritti di Maria Messina e dai racconti di Nonno Mariano, avevo messo su un pezzo che raccontava la storia di “meridionali con valige e foulard” che andavano oltre oceano per trovare fortuna. Il 3 agosto dello stesso anno lo presentammo con gli Omega come brano inedito ad un contest locale davanti a un centinaio di persone che rimasero piacevolmente sorpresi da questo simpatico gruppo alla prima uscita in pubblico.
Sono stato invitato come cantastorie al presepe vivente della mia città (a tal proposito, vorrei invitare tutti coloro che ne avessero voglia e che fossero nella possibilità geografica di farlo, a visitare il Presepe Vivente di Chiaramonte Gulfi (Rg) il 25 26 28 29 dicembre e 5 6 gennaio) e partecipato come “musicista” ad uno spettacolo per omaggiare la Sicilia e Pirandello organizzato dal Gruppo Teatrale Skiffariati di Chiaramonte Gulfi.
Da qualche mese sto invece lavorando ad un progetto interamente dedicato alla Sicilia, omaggiando Rosa Balistreri e riarrangiando totalmente pezzi della tradizione siciliana.

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Cosa vorresti per il tuo futuro?

Sicuramente la Pace nel Mondo. È una frase che fa molto audience scherzi a parte, attualmente sono a quota “meno 4 materie”, sono un laureando in Ingegneria Industriale e il mio sogno sarebbe quello di lavorare come Ingegnere nel campo ciclistico, campo per cui ho una particolare passione. Onestamente parlando, la musica mi ha dato tanto, mi emoziona, mi riesce piuttosto bene, mi piace, è un bellissimo hobby ma non voglio che vada oltre…. È già bella così e il troppo storpia; come disse un mio maestro di musica: “Nella musica o sfondi o fai la fame”

Mirco Colosi & Mario Scollo

Mirco Colosi & Mario Scollo

Chi nella musica ti è caro/a?

Non penso a nessun idolo in particolare, mi viene solo un nome: Mirco Colosi!!! Alle elementari eravamo compagni di banco, alle medie ci siamo persi ma grazie alla musica ci siamo ritrovati e abbiamo iniziato un percorso assieme che continua tutt’ora. Il suo percorso musicale è speculare all’80% al mio. Abbiamo iniziato a studiare nella stessa scuola musicale e nello stesso periodo, abbiamo comprato sempre gli strumenti musicali insieme, siamo stati i fondatori del gruppo Omega, mi è sempre stato accanto negli arrangiamenti, nell’organizzazione, nelle idee musicali ma più di ogni altra cosa come amico. Sicuramente un grande musicista. Quel che prima ho affermato torno a dire: Una delle cose che devo alla musica è sicuramente l’amicizia.


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