La prima sezione penale della Suprema Corte, presieduta da Maria Cristina Siotto, ha dunque rigettato i ricorsi presentati dalle difese degli imputati contro il verdetto emesso dalla Corte di assise di appello di Milano il 29 maggio 2013. Venturino, in particolare, è stato colui che, dal carcere, iniziò a collaborare con gli inquirenti facendo ritrovare i resti del cadavere di Lea Garofalo in un campo in Brianza.
Durante l'udienza pubblica che si era svolta il 5 dicembre scorso, la Procura generale della Suprema Corte aveva sollecitato la conferma dei quattro ergastoli e della condanna a 25 anni per Venturino. La Corte si era riservata di decidere, fissando per oggi la lettura della sentenza.
(AGI)