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La notizia non è fresca ma adesso è ufficiale. Dopo aver concentrato tutto il business su Milestone, Leader è ufficialmente in liquidazione secondo diverse fonti. Una mazzata clamorosa per i videogiochi in Italia, nonostante il messaggio che a molti livelli si tenta di passare sia che tutto va alla grande. In realtà, che si tratti di favolette, lo avevo già scritto qualche tempo fa partendo comunque da un punto di vista piuttosto particolare. Oggi, dopo questa notizia, il concetto che passa continua ad essere abbastanza chiaro e preoccupante. Leader chiude e la cosa, onestamente, mi fa un male boia. Mi fa un male boia perchè come ho detto svariate volte, a Varese ho passato diversi anni di vita e professionalmente, nonostante oggi non possa lamentarmi, sentivo di aver raggiunto un picco che difficilmente in Italia avrò modo di riconquistare, per una serie di motivi. Leader era infatti l'unico posto in cui accumulare esperienza sulla filiera completa: distribuzione, sviluppo e publishing. Facendo giochi. E io ho avuto la fortuna di sporcarmi le mani con tutto e di poter decidere cose che avevano a che fare con la direzione dell'intero gruppo, a più livelli. Ho pure giocato con Videogame, portandola in edicola e portando Nextgame verso una strada nuova che, di fatto, ha coinciso con l'acquisto del pacchetto da parte di Edizioni Master. Ho lavorato su una paccata di giochi (250 e passa in 3 anni) e vinto dei premi per i risultati ottenuti. Mi sono tolto una valanga di soddisfazioni a nemmeno 30 anni. Ho conosciuto una marea di persone, qualche amico, diversi stronzi. Sono cresciuto e il periodo ha coinciso con un cambio epocale nella mia vita e la chiusura di una storia di 11 e passa anni che mi ha disintegrato, poco dopo l'uscita. Uscita arrivata perchè, ragionando con il senno di poi, ho finito per fare quella cosa che proprio non riesco a non fare quando le cose non mi vanno bene: incazzarmi. Cosa che continuo a fare e che, dati alla mano, mi convinco sia l'unica soluzione per dare svolte a situazioni compromesse. O si aggiusta o si fa il salto.
In Leader, Black Bean, Milestone ho lasciato una bella fetta di cuore, insomma: la mia sala giornalisti con le cover incorniciate, il parcheggio creativo che faceva incazzare Lucia, la chiavetta sempre scarica, i press-kit pannolino e Nutella di My Baby Boy, pile di rassegna stampa, cornetti caldi la mattina per la truppa, comprati dalla tipa a via Milano, tante persone importanti...e anche se con il tempo si volta pagina, sentire questa notizia oggi mi ha fatto imbruttire abbastanza, pensando poi a ciò che era e a ciò che avrebbe potuto essere se in certi momenti fossero state fatte (o non fatte) determinate scelte. Più che altro la questione adesso, è capire cosa accadrà a Milestone nella quale, di fatto, pare essere confluita Black Bean (e non viceversa, cosa curiosa) con un SBK Generations uscito ieri, un MUD già disponibile e un nuovo WRC in canna dopo l'exploit del primo episodio (gioco più venduto di sempre per BB) e l'epic fail del secondo (che non si può dire sia stato il meno venduto di sempre, per la presenza sul mercato di cose tipo questa). In ogni caso, speriamo che tutto si risolva nel miglior modo possibile e che magari, qualcuno, salvi l'azienda. Perchè quando chi c'è dal day one finisce per togliere le tende, il problema è sicuramente di tutti.