Uno studio dell’Università nazionale di Singapore (Nus), all’interno del Programma alimentare Scienze e Tecnologie della Facoltà di Scienze ha dimostrato che i LED a luce blu permettono di conservare gli alimenti grazie al loro effetto antibatterico sui principali patogeni di origine alimentare.
La ricerca ha aperto quindi nuove possibilità sui metodi di conservazione degli alimenti senza l’uso di sostanze chimiche. L’effetto dei LED aumenta col diminuire della temperatura. E’ stato confermato che tra i 4 e i 15 gradi i cibi acidi come la frutta possono essere conservati senza ulteriori trattamenti.
L’azione della luce blu, a parere dei ricercatori, può provocare la morte delle cellule batteriche le quali sono dotate di determinati composti fotosensibili proprio a questo colore.
Negli studi sono stati aggiunti foto sensibilizzatori ai campioni di alimenti, oppure sono stati usati ad una distanza inferiore ai 2 cm tra la sospensione batterica e la fonte luminosa. In particolare gli scienziati hanno esposto al led tre patogeni di origine alimentare, Listeriamonocytogenes, Escherichia coli e Salmonella. E’ emerso che variando le condizioni di pH da acide ad alcaline ne viene neutralizzata l’attività.
La scoperta è un passo importante per vari livelli della catena agroalimentare, dai fornitori, ai commercianti ai consumatori.
Tale tecnologia può essere applicata sia agli impianti di refrigerazione e alla catena del freddo per la conservazione di tanti alimenti, sia ai punti di ristoro e ai supermercati.
La possibilità di preservare il cibo senza agenti chimici costituisce un vantaggio oltre che dal punto di vista della sicurezza anche da quello economico.
(fonte: http://www.repubblica.it)