Il convitato di pietra della riunione di oggi sarà il “Canale Serie A”. Come anticipato su Il Sole 24 Ore dello scorso 13 settembre, l’advisor della Lega di Serie A, Infront, sta discutendo con i presidenti delle 20 società di A delle concreta possibilità che la Lega, in presenza di offerte non soddisfacenti dagli operatori (Sky e Mediaset che finora da soli hanno assicurato mediamente 829 milioni a stagione), opti per la creazione di un proprio canale televisivo in modo da trasmettere direttamente i match e da rivolgersi, senza più intermediari, ai 4/5 milioni di tifosi abbonati alle pay-tv.
È indispensabile, infatti, per Marco Bogarelli, presidente di Infront, creare un’alternativa nel mercato televisivo italiano capace di aumentare la concorrenza, dato che lo sbarco di Al Jazeera più volte paventato non sembra essere all’orizzonte, e tenere alto il valore del prodotto calcio. Quella concorrenza che altrove è stata garantita dalle battaglie fra broadcaster e aziende tlc (Bt contro BSkyb in Gran Bretagna e Sky contro Duetsche Telekom in Germania) da cui sono derivati aumenti dei fatturati da diritti tv del 69% in Premier (dai 786 a 1.328 milioni del triennio 2013/16) e del 52% in Bundesliga (da 412 a 628 milioni per il periodo 2013/17).
Per quanto il percorso per far nascere il Canale Serie A non sia semplice, la Lega di Serie A fa sul serio e non parte da zero. Tant’è che ha già ottenuto il via libera amministrativo necessario a fondare una propria tv. Già nel settembre del 2011 l’Agenzia per le Comunicazioni ha concesso l’ok alle trasmissioni via satellite, mentre nel novembre del 2012 è arrivata l’autorizzazione del ministero dello Sviluppo economico per quelle relative al digitale terrestre. Peraltro, la Lega di Serie A già produce autonomamente le immagini delle partite (con proprie telecamere che poi vengono integrate da quelle di Sky e Mediaset).
L’assemblea della Lega perciò dovrà solo decidere sul piano strategico se e come, avvalendosi dell’advisor Infront, utilizzare questi asset che dovranno essere implementati sul piano infrastrutturale con l’acquisto/affitto delle frequenze necessarie a trasmettere, con la predisposizione di decoder e schede e sul piano commerciale da un’adeguata rete di customer service. Per questo occorrerà una decisione in uno dei prossimi incontri nel quale Bogarelli ha intenzione di ufficializzare la sua proposta. È vero, infatti, che il contratto in corso d’esecuzione scade il 30 giugno 2015, ma per farsi trovare pronti, si ragiona in Lega, serviranno almeno 18/20 mesi.
Marco Bellinazzo per "Il Sole 24 Ore"