Il primo partito italiani, ad oggi, sarebbe quello Democratico. Il PD, secondo l’intention polls (intenzioni di voto) di gennaio 2012 di Epoké Ricerche è dato a livello nazionale al 28,4, in lievissima crescita. Il partito di Berlusconi è fermo al 25,2%. Gli altri grandi partiti italiani sono ben distanziati. La Lega Nord, ora all’opposizione del governo Monti, secondo il sondaggio è il terzo partito nazionale (9,2%); segue l’UDC di Casini che lima al ribasso di qualche decimo di punto fino al 7,1%. SEL è dato a 6,4% e FLI, la forza di Gianfranco Fini è sul 4% circa.
Numeri d’oro per chi guarda alle elezioni amministrative di primavera. Ad Alessandria i candidati sono già molti, ma potrebbero aumentare. Manca quello della Lega Nord, per esempio. Dopo essere stato cacciato dalla giunta Fabbio e dopo il “tradimento” di Davide Buzzi Langhi passato alla corte del sindaco, il Carroccio alessandrino sta esaminando gli uomini forti del partito da proporre sulla scheda elettorale. Ma chi potrebbero essere i “papabili”?
Il più quotato è Gianfranco Cuttica di Revigliasco, presidente del consiglio comunale, uomo di grande cultura e leghista moderato, non barricadero come altri esponenti più sanguigni. Da quando siede sullo scranno più alto dell’assemblea si anche rifatto il look – grazie anche alle critiche costruttive de La Pulce – abbandonando lo stile archeologo alla Indiana Jones, per uno molto più serio e compassato. E’ lui l’uomo di punta su cui ci si sta mettendo d’accordo.
Riccardo Molinari, il giovane vice presidente del consiglio regionale? Improbabile, dal momento che rimarrà già come segretario provinciale del partito. Under 30, si sta facendo le ossa in Regione, ma comunque non sarebbe ancora pronto per un impegno da primo cittadino.
L’europarlamentare Oreste Rossi, arcinoto ad Alessandria, molto impegnato a favore dell’ambiente della Fraschetta (dove abita) e dell’agricoltura. Leghista della prima ora. Si è però già “bruciato” perdendo già le elezioni contro Mara Scagni, dopo un inspiegabile quanto suicida cambio di candidato (da Fabbio, già partito con la campagna elettorale a Rossi). All’epoca consigliere regionale, non fu in grado di intercettare i voti di tutto il centrodestra, forse anche perché aveva accettato l’onere più per dovere aziendale che per convinzione al 100%.
Il gruppo dei medici padani è composto dalla senatrice Rossana Boldi, la quale è però da escludere. Unica donna leghista all’orizzonte, sta bene dove sta, dopo aver penato – elezioni perse e “ripescaggi” – per conquistare il posto a Palazzo Madama. In ogni caso non sarebbe una vera mandrogna (è di Tortona).
Gli altri due dottori, Roberto Sarti e Ugo Robutti, avrebbero dato la disponibilità, anche se non sono ancora “forti” politicamente. Il primo è capogruppo in consiglio comunale ed ha già dato prova di saper tenere testa ai vecchi lupi di mare della politica locale, l’altro è uno degli assessori cacciati da Piercarlo Fabbio. Ma Decentrramento (circoscrizioni) ed Arredo Urbano non sono argomenti che ti mettono sotto i riflettori.
Ricapitolando. Gianfranco Cuttica di Revigliasco da Cassine è in prima fila. Segue Oreste Rossi, poi Sarti e via via gli altri.