L’uomo è arrivato in Italia dal Senegal, come alti, per cercare lavoro una decina di anni fa, in Senegal aveva lasciato due mogli e da una di loro aveva avuto due figli. A Treviso l’uomo trova lavoro come operaio e l’operaio convoca una delle due donne, quella senza figli per intendersi, con un visto turistico poi convertito mediante l’istituto giuridico di coesione familiare . La coppia vive felice e serena, hanno due gemelline, ma un mese fa il punto di svolta.
Alla porta della famigliola bussa anche l’altra moglie, che l’uomo ha fatto arrivare in Italia con il ricongiungimento familiare. Com’è possibile se l’uomo era già sposato con l’altra donna?Ed è qui che sta la falla del sistema: il matrimonio con la prima delle due donne giunte in Italia non è mai stato registrato in Comune e dal Municipio non è mai arrivata comunicazione all’ambasciata, ecco perché è stato dato via libera all’ingresso della seconda donna.
In questo groviglio burocratico spunta però la complicazione della gelosia: la moglie arrivata per prima in Italia ha puntato i piedi e non vuole la “concorrente” appena arrivata dal Senegal, così si è recata in questura per raccontare tutto. La sorpresa? L’uomo non può essere denunciato perché per quanto incompatibili, le richieste di ricongiungimento familiare sono incompatibili una con l’altra, ma assolutamente lecite
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