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Legambiente denuncia: “l’Ato Palermo 1 non funziona perchè ha troppi dipendenti”

Creato il 29 aprile 2011 da Terrasiniblog @TerrasiniBlog

Legambiente denuncia: “l’Ato Palermo 1 non funziona perchè ha troppi dipendenti”Gli unici Ato che funzionano in Sicilia sono quelli che hanno poco personale: il rapporto ideale tra lavoratori e utenza è di 1,7 operai ogni 1000 abitanti, mentre in Sicilia si arriva a 3,4. La relazione è stato tracciata da Legambiente e dal Patto per la Salute e l’ambiente di Partinico che hanno confrontato la gestione del servizio tra l’Ato Trapani 1 e l’Ato Palermo 1. Per questo motivo l’ambito territoriale di Partinico che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nei 12 comuni del comprensorio, non riesce a funzionare. La Servizi comunali integrali ha un organico complessivo di 240 dipendenti coadiuvato da altri 104 operai interinali, mentre quello trapanese conta solamente 200 operatori ecologici. E’ del tutto evidente, secondo Legambiente e Patto per la Salute, che l’Ato di Partinico supera di 144 unità, pari al 71%, quello di Alcamo: 144 operai comportano un costo mensile di 300,000 euro ed un esborso annuo di circa 3,600,000 euro. Somme che non riescono a far funzionare correttamente il servizio perchè parte del bilancio viene assorbito dagli stipendi. Il confronto fra i due Ato consente di constatare che mentre l’azienda alcamese, funziona bene ed è strutturata in modo armonico e razionale e secondo criteri di efficienza, quella di Partinico invece, è stata strutturata, denuncia Legambiente, in funzione di ben altre finalità: sistemare il maggior numero di operai, secondo ottusi e beceri criteri clientelari. Legambiente tiene a sottolineare che il rapporto non vuole essere una richiesta di licenziamento di nessuno, ma un invito rivolto a chi amministra la cosa pubblica a pensare ai bisogni della collettività senza abusare del proprio ruolo per finalità clientelari: “il risultato dei vizi dei nostri governanti – conclude l’associazione ambientalista – sono i problemi assurdi che si fanno vivere ai cittadini senza che emerga mai un responsabile e una condanna”.


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