Legambiente: “Ecco i condominii autosufficienti nei Comuni Rinnovabili 2013″

Creato il 14 dicembre 2013 da Stivalepensante @StivalePensante

Trasformare i consumatori in produttori. Succede in alcune realtà condominiali italiane che si sono messe in proprio grazie alle tecnologie.

Un condominio “verde” (edilizia.com)

Si parla di fonti rinnovabili che rendono possibile l’autonomia energetica, riducendo i costi in bolletta e l’inquinamento. A segnalare queste eccellenze ci pensa il rapporto ” Rinnovabili 2013″ di Legambiente. Tra esempi più innovativi di condominio autosufficiente, l’associazione ambientalista segnala l’esperienza di cohousing realizzata nel Comune di Fidenza (Pr), dal Gruppo Abitanti Ecosol. In questo caso l’esperienza di cohousing è iniziata già da prima della costruzione dell’immobile, che ha richiesto alle famiglie scelte comuni e condivisione di obiettivi e finalità.

L’edificio realizzato, oltre ad essere costruito con particolare attenzione al tema dell’efficienza energetica tanto da consumare 27,95 Kwh/mq anno, è uno dei primi esempi in Italia, di “condominio” autosufficiente dal punto di vista energetico. Composto da 13 alloggi ad uso privato, uno ad uso sociale, un ufficio, oltre a diversi spazi comuni (salone pluriuso con cucina e servizio igienico, lavanderia e stenditoio, dispensa, locali tecnici, connettivo verticale e ballatoio) è dotato di due impianti solari fotovoltaici per 73Kw complessivi in grado di soddisfare l’intero fabbisogno energetico elettrico dello stabile. Dal punto di vista termico invece è un impianto solare termico da 40 mq e una pompa di calore aria/acqua a soddisfare il fabbisogno termico, con una produzione annua di 12.590 Kwh/anno. Costo dell’intervento 2.150 euro/mq.

Altro esempio di condominio autosufficiente, composto da 40 alloggi, è quello realizzato nel Comune di Asti nel 2009. Anche in questo caso il mix di fonti rinnovabili, geotermia e solare fotovoltaico, fanno raggiungere a questo edificio l’autonomia energetica. L’intervento edilizio costato 500mila euro, di cui 100 finanziati dalla regione Piemonte, è dotato oltre che di un impianto fotovoltaico in grado di coprire i fabbisogni elettrici dello stabile, anche di un impianto geotermico, che grazie ad un sistema di 24 sonde profonde 100 metri, è in grado di coprire l’intero fabbisogno di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffreddamento.

E’ composto invece da 12 appartamenti, una palestra, sauna e zona relax per una volumetria di 4mila mc, il condominio del Comune di Cesano Maderno (Mb) autosufficiente, realizzato dal progetto Dimora. Anche in questo caso, oltre a porre attenzione all’isolamento dell’involucro edilizio, diversi sono gli impianti installati al fine di rendere l’edificio efficiente dal punto di vista energetico, si va da sistemi per la ventilazione meccanica controllata al riscaldamento a pannelli radianti. Grazie ad un impianto geotermico a bassa entalpia, con sonde profonde dai 70 ai 150 metri, viene coperto il 30% dell’intero fabbisogno energetico annuale per la produzione di acqua calda sanitaria, riscaldamento e raffreddamento. E’ invece un impianto solare fotovoltaico a coprire il fabbisogno energetico elettrico delle 12 utenze.

Stessi risultati di autosufficienza si possono ottenere anche per unità abitative più modeste, come nel caso delle 4 unità abitative, Residenza la Piana, nel Comune di Predappio (Fc). Grazie ad un impianto fotovoltaico da 9,66 Kw, in grado di produrre oltre 10.600 Kwh/a di energia elettrica, vengono soddisfatti da un impianto geotermico che attraverso 3 sonde geotermiche produce energia per riscaldamento e raffreddamento. Al fine di razionalizzare i consumi ed incentivare comportamenti virtuosi ognuno dei 4 appartamenti è inoltre dotato di contabilizzatori di calore, di contalitri per acqua, e sistemi di monitoraggio domotico con possibilità di visualizzare i consumi attraverso pc, tablet e smartphone.

Infine un ultimo esempio è quello che coinvolge 20 famiglie nel Comune di Follonica (Gr), che dal 2010 vivono in appartamenti di un condominio completamente autosufficiente. Anche in questo caso il fotovoltaico e la geotermia assicurano la copertura dei fabbisogni energetici, elettrici e termici. In particolare i fabbisogni termici dei diversi alloggi, costruiti ponendo particolare attenzione ai temi dell’efficienza energetica sono soddisfatti da 16 sonde che arrivano fino a 120 metri di profondità per acquistare calore, poi spinto dalle pompe attraveros un sistema di serpentine fino a sotto il pavimento, il tutto alimentato da pannelli fotovoltaici collocatui sul tetto.


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