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Un’interessante ricerca del Forum della Meritocrazia fa il punto su ciò che è stata la legge 238/10, più nota come “Controesodo”. Mandata in soffitta dopo solo un quinquennio, la politica ha scelto di pensionarla senza neppure valutarne prima i risultati raggiunti.
Se l’avesse fatto, forse avrebbe riflettuto con maggiore attenzione, in merito a determinate scelte.
Il Forum ha infatti scoperto che la legge ha prodotto:
- + 500 milioni di euro di PIL per il periodo 2012 -2015 (stima);
- + 106 milioni di euro di PIL nel 2013 con aumento sostanziale della ricchezza intangibile;
- 1678 il numero di talenti italiani rientrati nel 2013;
- Crescita del reddito medio del Paese. Secondo le stime, il reddito pro-capite medio dei talenti rientrati si attesta sui 63.684 euro contro i 26.400 euro degli altri lavoratori italiani;
- Expertise e professionalità. Il 54% dei talenti ha un’età superiore ai 35 anni. Nella maggior parte dei casi professionisti con una carriera consolidata e un profilo manageriale elevato. Il 77% del totale ha una retribuzione tra i 100.000 e 500.000 euro e il restante 23% guadagna fino a 100.000 euro. Ma la legge non ha favorito solo i redditi più elevati, hanno beneficiato di un reddito tassato fino a 15.000 euro ben il 55% dei talenti rientrati.
- Distribuzione geografica. Seguendo l’andamento del mercato del lavoro in Italia, le regioni del nord si confermano come maggiormente ricettive. Infatti, il 67% dei talenti in entrata si concentra nelle regioni settentrionali, mentre solo il 14% nelle regioni del sud;
- Distribuzione per genere. Nonostante la condizione di favore della legge nei confronti delle donne, la percentuale in entrata è di molto inferiore rispetto a quella degli uomini. Le donne si attestano su un 32% contro il 68% degli uomini, confermando la presenza in Italia di “scogli” antimeritocratici nei loro confronti.
Maggiori info a questo link. Torneremo presto sul tema.
