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Legge di Liebig e Barbecue

Da Serial344 @locasciog
Legge di Liebig e Barbecue

Adesso non stralunate gli occhi, ma vi è mai capitato, in un momento non ben precisato, innescato da chissà quale meccanismo mentale, di farvi ritornare in mente qualche reminescenza scolastica? Non so voi ma a me è capitato proprio oggi.

La cosa strana non è il fatto di per sé, me è il collegamento “malato” che mi è venuto in mente. Certo sono ben lontano dal sottile ragionamento logico che il nostro Gianfranco ci sta centellinando nella suo La linea sottile che unisce pizza, sottovuoto e barbecue (primo episodio) , comunque la molla è scattata.

Siete curiosi? Siete già andati a cercare su google?

Ma che c’entra, vi chiederete, un concetto applicato alla coltivazione delle piante con il barbecue? Eccome se c’entra!

Liebig spiega la sua legge del minimo usando un barile con doghe di lunghezze diverse, ognuna delle quali rappresenta un elemento nutritivo. Ovviamente, se cerchiamo di riempire il barile, il contenuto non oltrepasserà la doga più bassa. Quindi l’elemento presente in minore quantità limita tutti gli altri. Vi assicuro che è vero.

Legge di Liebig e Barbecue

Ecco che mi sono venute in mente le frasi più disparate sentite da amici e conoscenti in procinto di acquistare il loro BBQ:

  • “Io, se non ho la griglia in ghisa non lo compro.”
  • “Se non ha la griglia regolabile in altezza manco lo prendo in considerazione.”
  • "Se non è trasportabile non mi interessa.”
  • "Se la griglia è più corta di un metro non fa per me.”

Ora fate mente al meccanismo di scelta che vi ha portato a scartare questo pittosto che quello in funzione del vostro “fabbisogno minimo“; c’è sempre un motivo particolare.

Qual è il vostro “Fattore Liebig”?


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