Lo annuncia Yoram Gutgeld, consigliere economico del presidente del Consiglio: nella Legge di stabilità ci saranno novità sulla Partita IVA, la grande bistrattata dallo stesso Governo Renzi, esclusa anche dal Jobs Act. Si è parlato fin’ora di nuovi posti di lavoro (850 mila) e di tante altre cose, mai di Partita IVA. Che l’Esecutivo volesse attendere e gestire le cose separatamente, lavoro dipendente da una parte, autonomo dall’altra? Forse. Che si sia dimenticato della Partita IVA? Difficile. Ecco, comunque, che corre ai ripari, o almeno ci prova.
Con la Legge di stabilità c’è l’intenzione di introdurre misure utili per allargare la platea del Regime dei minimi. Di fatto si triplica l’aliquota impositiva, da qui derivano le polemiche sulla Partita IVA.
Alcuni professionisti si sono lamentati perché le nuove condizioni sarebbero svantaggiose per loro. Gutgeld, in un’intervista a Corriere.it, ha precisato che verrà ampliata “la platea delle partite Iva a basso reddito che possono godere del regime forfettizzato, passando dagli attuali 300 mila a quasi 900 mila soggetti”.
Dal 2015 potranno far parte del Regime dei minimi quelli che rientrano nei limiti di reddito previsti dalla nuova Legge di stabilità. Il nuovo limite sarà tra i 15.000 € annui (per i professionisti) ai 40.000 € (per artigiani e commercianti). La nuova aliquota aumenterà dal 5% al 15%. Però, non verrà applicata sul reddito totale, ma su una parte di esso: per i professionisti riguarderà il 78% (circa) dei ricavi.
Cadrà il limite di età a cui si doveva sottostare: si potrà continuare a rimanere all’interno del regime, anche se si sono superati i 35 anni di età e i 5 anni di apertura.
La manovra sulla Partita IVA conterrà una clausola di salvaguardia: se le regole finora in vigore fossero più vantaggiose di quelle che scatteranno nel 2015, il contribuente potrà restare nel vecchio sistema. Nessuno verrà penalizzato. Gutgeld respinge le critiche sulle risorse limitate per gli incentivi, e dice a tal proposito: “Se non bastassero, non dimentichiamoci che abbiamo messo da parte un tesoretto di tre miliardi e mezzo di euro”.
C’è anche un dimezzamento degli acconti Inps. E in tutto verranno stanziati 800 milioni che saliranno a un miliardo negli anni successivi.
Naturalmente, i tecnici sono aperti a miglioramenti della norma nella discussione parlamentare, quindi ancora siamo in alto mare e ci potranno essere cambiamenti, sconvolgenti oppure no. Fatto sta che, comunque, con la Legge di stabilità sono finalmente arrivate sul tavolo del Governo le Partita IVA, fino a oggi snobbate, o lasciate da parte.