Nonostante la dipartita di Forza Italia che ora è ufficialmente all’opposizione insieme a Scelta civica, Sel e M5s, la Legge di stabilità ha ottenuto ieri sera la fiducia dal Senato con 171 voti favorevoli contro 154 contrari che pure sono tanti, insomma una fiducia ottenuta che sembra alquanto risicata come tutto questo governo, il decreto passa comunque seppur con alcune modifiche sostanziali anche piuttosto importanti ma bisogna sempre verificarle poi sul pratico vista la pesante crisi economica del paese.
Nel maxiemendamento alla Legge di Stabilità vi è un importante intervento, seppur sperimentale, per il contrasto alla povertà: l’introduzione di un reddito minimo. Lo ha detto nell’aula del Senato il viceministro dell’Economia, Stefano Fassina, nell’ufficializzare la richiesta della fiducia. Il reddito minimo sarà finanziato abbassando da 150mila a 90mila euro la soglia delle pensioni d’oro da cui attingere per il contributo di solidarietà. Il nuovo strumento di welfare sarà introdotto inizialmente nelle grandi aree metropolitane.
Per il sostegno di inclusione sociale (Sia) saranno previsti 40 milioni l’anno per i prossimi tre anni.
I risparmi ottenuti dalla riduzione del finanziamento pubblico ai partiti andranno alle Regioni colpite da calamità naturali. Lo ha riferito il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giovanni Legnini. Le risorse ammontano a 68 milioni di euro.
Il governo mette sul piatto altri 200 milioni di euro per la deducibilità ai fini Ires dei capannoni industriali, da aggiungere ai 500 milioni di detrazioni per la prima casa, per un totale di 700 milioni, ha annunciato sempre Legnini.