Magazine Diario personale

Legge elettorale

Creato il 06 luglio 2011 da Cristiana

Torniamo ai collegi uninominali. Il proporzionale a lista chiusa o le preferenze al singolo nascondono insidie pericolose e vanno ripensati in ottica realistica e considerando lo stato del Paese. Da una parte il cittadino non puo’ scegliere e si trova una lista redatta dai partiti, che non sono più quelli del dopoguerra e la cui fiducia e’ crollata; dall’altra si alimenta il clientelismo, soprattutto in regioni dove l’inefficienza dei servizi pubblici e sanitari e la disoccupazione lega in modo indissolubile una classe politica corrotta ad un tessuto popolare disperato, disposto a “vendere” il proprio voto in cambio di aiuto, fenomeno indiscutibilmente ed innegabilmente più profondo al sud. I collegi uninominali consentono un rapporto diretto tra elettori ed eletti, ma senza esacerbare la gestione personalistica del potere.

Nei collegi c’e’ un giusto equilibrio tra la politica del partito (e’ il partito che ti candida e gli elettori scelgono la persona avendo pero’ ben chiaro a quale partito appartiene e scegliendolo rispetto ad altri la cui politica a loro volta e’ chiara per appartenenza) e la propria competenza (se proprio sei impresentabile e gli altri partiti presentano persone migliori, alla fine trionfa la scelta del migliore e non solo dell’appartenenza.

Mi sembra la legge elettorale migliore e che interpreta al meglio anche lo spirito della nostra Costituzione, mantenendo vivo il ruolo (sano!!!) dei partiti, ma consentendo ai cittadini una partecipazione elettorale più diretta e responsabile.


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