Dichiarazione di Michele Guaitini, portavoce del Comitato per la Democrazia in Umbria
Michele Guaitini
Sconcertante. Non c’è altro aggettivo per descrivere la risposta in aula del sottosegretario Bressa all’interpellanza urgente dell’onorevole Adriana Galgano sulla legge elettorale regionale “Umbricellum”.
Onestamente non erano molte le speranze che il Governo potesse impugnare la legge regionale come da sue prerogative, ma sentir dire che certi principi costituzionali valgono per le elezioni nazionali ma non per quelle regionali lascia stupefatti.
Il sottosegretario forse non si è reso conto, o fa finta di non rendersi conto, che la sentenza della Corte Costituzionale n. 1 del 2014 non solo ha bocciato la legge per il parlamento nazionale “Porcellum”, ma ha stabilito il principio che TUTTI i sistemi elettorali di organi elettivi devono rispondere a criteri di ragionevolezza.
L’interpellanza dell’on. Galgano, così come la precedente interrogazione dei deputati Gallinella e Ciprini, non miravano a chiedere l’impugnazione della legge regionale per una sorta di automatica applicazione a cascata della sentenza 1/2014, ma per i principi in essa contenuti che sono alla base della democrazia rappresentativa.
Ma di questi principi nella risposta del Governo non c’è traccia.
Il Comitato per la Democrazia in Umbria pertanto, oltre a promuovere insieme ai deputati eletti in umbria di Scelta Civica e Movimento 5 Stelle e all’Altra Europa con Tsipras-Umbria, i ricorsi al tribunale civile di Perugia e, all’occorrenza, al Tar dell’Umbria, che saranno presentati in conferenza stampa lunedì 16 alle 11,30 all’Hotel la Rosetta di Perugia, comunica che riprenderà la mobilitazione a cominciare dai presidi davanti al Consiglio Regionale per chiedere una modifica in extremis della legge affinché superi i vizi di incostituzionalità rilevati anche da molti esperti, osservatori e commentatori.