Ricordate questo articolo, vero?
Ecco, con il passaggio al Senato adesso abbiamo qualche aggiornamento e – piccola – modifica.
In tutta onestà rimango ancora molto scettico. In primis, uno sconto del 15% non è roba da poco. Considerate che il guadagno di una libreria indipendente è del 30% sul prezzo di copertina (lordo, a cui dobbiamo togliere le spese di corriere e altri costi vivi), per cui l’esistenza della grande distribuzione (e.g. Mediaworld, Panorama, Auchan etc…) che praticano un 15% di default non resta cosa da poco.
Ancora non ho capito bene il punto:
3. non reiterabilità delle campagne di promozione che dovranno essere diversificate nel corso dell’anno
Forse mi sbaglio, ma mi puzza di tipica legge italiana facile da aggirare. Cioè, l’editore X applica la promozione “Scontissimo maggio 25%” e il mese successivo “Scontissimo Giugno 25%” e siamo apposto. Semplifico? Non direi. Ricordate il periodo obbligatorio dei saldi? Per i negozi è tutto molto semplice, se vogliono continuare i saldi fuori periodo basta che usino un sinonimo del tipo “Taglio prezzi”, “tutto a…”, “meno…” e il problema è risolto.
Insomma, non sono affatto convinto che sia una vittoria. Vediamo cosa succede alla camera e poi “sul campo”.