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Leggende dimenticate: i paesaggi surreali di Alex McLeod

Creato il 17 luglio 2012 da Saradurantini @SaraDurantini
Arte - Surrealismo
Leggende dimenticate: i paesaggi surreali di Alex McLeod E' il baluginare di un'illusione, il sempiterno mistero, la ridondanza, mai eccessiva, di un'arte che attinge ora agli aspetti più criticati e criticabili del surrealismo ora al mondo virtuale e fantasmagorico dei videogiochi. Alex McLeod, canadese di origine, si destreggia tra photoshop, effetti speciali, definiti iper-surrealisti, pop art e kitsch.
Se l'atmosfera delle opere di McLeod si rifanno all'arte di Takashi Murakami, mi è sembrato di captare una certa vulnerabilità e suscettibilità ad uno stile forse più attento alle leggi di mercato e ai gusti di un pubblico di massa. Nonostante ciò, McLeod eleva concettualmente le sue opere facendo appello all'immaginario collettivo. 
Leggende dimenticate: i paesaggi surreali di Alex McLeod Questo lo si può notare già dal titolo dell'ultima mostra che ha ospitato le sue opere [Galerie Trois Points a Montreal, nel Quebec, Légendes oubliées di Alex McLeod], alla familiarità verso parole come leggende viene accomunata la "dimenticanza" qualcosa quindi che, personalmente, ha evocato i racconti orali tramandati di padre in figlio, quelle cose che hanno il sapore dell'infanzia e si mescolano con la nostra memoria.
Leggende dimenticate: i paesaggi surreali di Alex McLeod La dicotomia tra passato e presente, reale e irreale creata da McLeod attraverso montagne, laghi brillanti e dense nuvole, sprigiona una tragicità contemporanea dovuta alla staticità e all'apparente "mancanza di carattere" dei paesaggi. Un velo di speranza viene, tuttavia, accennato da McLeod nei pochi palazzi e grattacieli che osservano l'innaturalezza del paesaggi stesso. Una speranza che potrebbe essere letta come una nuova sfida tra gli artifici del mondo virtuale e gli esperimenti provenienti dal mondo umano.

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