Ormai il martedì è diventato il giorno dedicato alle leggende della mia terra. E questo è un bene, quando si dà il via a una nuova rubrica è meglio darsi dei giorni ben stabiliti per pubblicare. È questo che voglio: far diventare questa serie di post un appuntamento fisso che possa allietarvi verso la metà della settimana. Cosa c'è di meglio che tornare a casa dopo una giornata di lavoro e leggersi in santa pace una buona leggenda frutto di centinaia d'anni di tradizione scritta e orale?
La leggenda di oggi è ambientata a Duino (Devin in sloveno e Tybein in tedesco), un piccolo comune costiero in provincia di Trieste, il cui castello e centro storico sono affascinanti come pochi.
Essendo Duino un paese costiero, le sue leggende non possono fare a meno di prendere in esame il regno dei mari e l'alone di mistero del quale è avvolto da quando l'uomo ha cominciato a fantasticare sul suo conto. Una fonte inesauribile di racconti e misteri che, viste le sue profondità, probabilmente non si esaurirà mai.
Ecco a voi, quindi, la leggenda de Le due sorelle:
Chi percorra la costiera, all'altezza di Duino, rimane colpito dalla presenza di due scogli aguzzi chiamati le « due sorelle ».
Molto tempo fa sulla riva apparivano ogni sera due fanciulle di una bellezza che lasciava senza respiro. Camminavano sempre silenziose, l'una accanto all'altra, evitando ogni contatto. Spesso, verso il tramonto, si soffermavano a lungo per osservare il gioco dei colori che la luce del sole accendeva sull'acqua.
Tutti si domandavano perché le fanciulle guardassero con tanta nostalgia verso il mare aperto, quasi attendessero qualcuno, ma nulla si sapeva di esse se non che erano sorelle.
Una sera, mentre stavano in riva al mare, immerse nei loro pensieri, un'onda enorme le ghermì trascinandole sul fondo.
È da quella sera che, quando il mare s'ingrossa nelle giornate cupe di maltempo, sugli scogli risplendono riverberi azzurri. -Sono gli spiriti delle sorelle- dice la gente di Duino che, quando passa in barca davanti agli scogli, solleva i remi e guarda in un silenzio raccolto quelle cuspidi di roccia.
Vi informo ancora sul fatto che sto lavorando ai post gemelli su Cividale del Friuli. I lavori procedono alla grande e sono molto ansioso di poter pubblicare, anche se mi sa tanto che dovrete aspettare ancora un po' (la fretta non sta dalla parte dei lavori fatti bene).
La prossima settimana, invece, pubblicherò una seconda variante de Le due sorelle, questa volta in rima.
Sperando di avervi fatto, come sempre, cosa gradita,
a presto!
E.
1. Anton von Mailly, Leggende del Friuli e delle Alpi Giulie, Editrice Goriziana, Gorizia, 1986, p. 59