Forse è stata proprio questa mia grande curiosità a spingermi ad approfondire e soffermarmi su un tema politico così delicato. E’ stato più forte di me! Sentivo il nome Berlinguer oramai dappertutto. Soprattutto nell’ultimo periodo, mi riferisco a fine marzo inizio aprile, vuoi per l’uscita di un film di Walter Verltroni a lui dedicato o vuoi perché molti, tutt’ora nel 2014, lo elevano ad emblema della sinistra che fu, della sinistra che bisogna ricostruire, il nome Berlinguer era sulla bocca di tutti.
Fu allora che decisi di andare a fondo alla questione, di capire la vera natura e la biografia di un personaggio così celebre, di un personaggio, che a dire di molti, ha fatto la storia della politica italiana.
Non persi tempo (ne avevo già perso a non farlo), corsi presso la prima libreria che mi capitò sott’occhio ed entrai con l’intento di comprare un libro che parlasse, non solo della vita, ma anche del pensiero politico di Berlinguer. Alla fine, acquistai il volume che mi sto apprestando a recensirvi.
“Arrivederci, Berlinguer” è uno di quei libri capaci di far chiarezza e di saziare la sete di curiosità tipica degli individui simili al sottoscritto.
Ps Mi scuso con tutti i miei followers per il lieve ritardo di pubblicazione di questo post.