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Inviato il 25 marzo a 12:37
I° aprile 1965 - I° aprile 2014 - 49° anniversario della barbara uccisione di Luigi Silipo !
Non so se Luigi Silipo è compreso nel lunghissimo elenco delle vittime della Mafia, in ogni caso, era segretario regionale dell'alleanza contadini, e, quindi lottavava per essi e per quella che era, allora, una parola semplice e chiara: La terra a chi lavora, come Placido Rizzotto.:
Luigi Silipo, insieme con Fausto Gullo - rimasto fino alla fine il Ministro comunista dei contadini – - hanno rappresentato, senz'altro,la Calabria migliore, una Calabria povera e bella, una Calabria contadina, la Calabria di Melissa, che tutti, chi più chi meno, abbiamo voluto ripudiare, rimuovere.
"Il problema è maturo. Diciamolo chiaro. Tutto ci autorizza, perfino un voto del parlamento, a marciare non più solo sulle terre incolte come a Melissa, ma sugli oliveti, i vigneti, le colture da trasformare. Noi non lasceremo morire l'agrumeto siciliano, gli oliveti di Puglia e di Calabria su cui vivono intere popolazioni. E' con questo spirito che stiamo organizzando le iniziative politiche verso gli enti di sviluppo". Che fine hanno fatto questi proclami? L'assassinio di Luigi Silipo ha spianato la strada ad una svolta politica tesa all’abbandono di questa linea. I problemi della terra però, a distanza di tanti anni, ritornano prepotentemente alla ribalta. Giancarlo Caselli da poco in pensione, si occuperà di Agro Mafie per la Coldiretti: un segno dei tempi. Nutrire il pianeta è lo slogan dell’Expo 2015. Nutrire il Paese è l'obiettivo che ci dovremmo porre. Eppure l'agricoltura continua ad essere posta in secondo piano, trascurata, ritenuta quasi archeologia.
Mi sono imbattuto per puro in questa vicenda, cercando le novità di Alfredo Reichlin. Luigi Silipo viene ucciso al rientro da una cena con lui, ecco l’incipit del libro: “La cena con Reichlin è stata gradevole. Lui è un punto di riferimento per tutti noi, uno stimolo ad essere migliori. A soli 32 anni gli hanno affidato la direzione dell’Unità che ha tenuto fino a quando non è passata ad Alicata, di cui ricordo bene l’ortodossia con cui guidò il Partito qui in Calabria mentre stavamo insieme nel comitato centrale. Andare a dirigere il Partito in Puglia non si può certo ritenere una punizione, ma è chiaro che Alfredo ha pagato il suo avvicinamento ad Ingrao. Dopo un bicchiere di vino in più è pure disposto ad ammetterlo, senza reticenze”.
Qualche cosa si dovrebbe e si potrebbe fare già quest'anno, magari soltanto un sit-in , una visita collettiva organizzata al Cimitero.
Un appuntamento di auto convocati. Magari a mezzogiorno !