Perché sono così attaccata a questo libro anche quando non accade nulla? Tanto lo so che non riuscirò a finirlo oggi, che ho fin troppe cose da fare e che le pagine sono tante. Mi fanno ridere le persone che mi guardano incredula quando vedo le dimensioni del malloppazzo che mi sto portando dietro in questi giorni. Quando sono in vena di lasciarli ancora più a bocca aperta spiego che è il secondo di una serie di dieci. Loro probabilmente mi etichettano come matta ma non capiscono, non possono capire.
Sto parlando di Parole di luce di Brandon Sanderson. Sono circa a metà, perciò ho ancora giusto qualche pagina da leggere. Sono a metà, quando la maggior parte dei libri sarebbe già finita. Parole di luce sfiora le 1200 pagine se non contiamo l’Ars Arcanum (che di solito finisco con il leggere). È poco più lungo di La via dei re, e suppongo che anche gli altri libri si aggireranno su questa lunghezza. Il terzo romanzo, provvisoriamente intitolato Stones Unhallowed, è indicativamente previsto per il 2016, ma visto che Sanderson ci sta ancora lavorando non potremo essere certi della data ancora per un bel po’. Per la verità non siamo certi neppure del titolo, la prima ipotesi di titolo per il secondo romanzo era Highprince of War, poi scartato perché Sanderson ha deciso di concentrarsi su Shallan e non su Dalinar. Ora sembra che quello sarà il titolo del quinto romanzo, ovviamente incentrato su Dalinar. L’ipotesi successiva era stata The Book of Endless Pages, ma qualcuno ha fatto notare a Sanderson che poteva apparire ridicolo intitolare a quel modo un libro così lungo. Così il titolo del romanzo è diventato Parole di luce. Noto che tanto Parole di luce quanto Il libro dalle pagine infinite sono i titoli di due libri che compaiono all’interno del romanzo di Sanderson.

Poi c’è uno 0% per Calamity, terzo romanzo della stessa serie che ovviamente non ha ancora iniziato.
Quindi passiamo a un 100% per Shadow of Self, seguito di La legge delle Lande. La serie è quella di Mistborn. La data di pubblicazione indicativamente segnalata è per la fine del 2015, Sanderson ha finito la fase di scrittura e ora è il momento delle revisioni.
Infine c’è un 25% alla fase di prescrittura del terzo libro delle Cronache della Folgoluce. È ancora nella fase preliminare del libro, non lo sta scrivendo ma lo sta progettando. Di solito è abbastanza rispettoso delle sue tabelle di marcia, ma ovviamente è ancora presto per dire che Stones Unhallowed – ammesso che in futuro si intitolerà ancora così – sarà davvero pubblicato nel 2016. E per la traduzione italiana ci sarà da aspettare un altro anno, tradurre un libro di queste dimensioni non è una cosa che può essere fatta in poco tempo.
Il terzo romanzo dovrebbe essere incentrato su Szeth, e la cosa mi preoccupa non poco. Non che le sue parti siano noiose, ma Szeth è troppo inquietante per i miei gusti. Da un lato tifo per lui, e dall’altro spero che fallisca. Non sono sentimenti facili da gestire. Il quarto, anche se Brandon non ha ancora fatto dichiarazioni ufficiali, potrebbe essere incentrato su Eshonai, che in Parole di luce è protagonista di parte degli interludi. Anche qui non ci sarà da stare tranquilli, anche se in realtà mi chiedo se in qualche punto della saga si potrà stare tranquilli. Voglio dire, non sono tranquilla ora che un paio di grosse crisi sono state… risolte è eccessivo, diciamo che hanno trovato un nuovo assetto un po’ meno inquietante. Ma giusto un po’.

Almeno per ora Le cronache della Folgoluce sono un capolavoro. Respiro in questi libri, vivo in loro, ogni tanto mi chiedo come sarebbe veder apparire un faticaspren o un gioiaspren, il tipo di spren che più mi potrebbe accompagnare in questo periodo. Certo, a volte gli spren potrebbero essere un problema, in certi casi ho imparato a non far capire dal volto o dall’atteggiamento quello che penso ma se dovessero diventare visibili i vaffanculospren potrebbero essere guai seri. E non ridete, anche voi potreste esserne circondati in determinati momenti.
Altra considerazione: ma porca puzzola (la mia imprecazione ufficiale da quando ho deciso che devo fare attenzione a quello che dico se voglio essere coerente quando sgrido le mie bimbe perché hanno detto una parolaccia) siete dalla stessa parte, perché non potete fidarvi l’uno dell’altro? A volte Adolin e Kaladin mi fanno impazzire, un po’ come Rand ed Egwene. Siete dalla stessa parte, testoni. Quanto al dire che non accade niente è eccessivo, al di là di chi è stato ammazzato, del duello con uno stratoguerriero e altre amenità del genere, le parti lente sono talmente ricche da sopraffare (in senso positivo) il lettore.
E… no, non posso trascrivere il libro e non voglio farvi spoiler. Ci sono momenti in cui vorrei mettere giù Parole di luce per riprendere La via dei re e rifare il punto su cose che ho dimenticato, o che non ho valutato nel modo corretto perché per ora ho letto il libro una volta sola. Ma non posso permettermi di iniziare un’altra rilettura ora, avendo ancora in ballo quella di Guy Gavriel Kay e avendo iniziato quella di Robert Jordan. Anche se sono due soli libri. Però sono lunghi. Ma sono solo due. Lunghi. Va bene, avete capito uno dei miei dilemmi. Vedremo più avanti come/quando lo risolverò. Intanto devo arrivare alla fine di questo libro se poi voglio tornare all’inizio. “Per andare avanti, dovrai tornare indietro” visto che “non c’è inizio né fine…”. No, queste sono altre saghe. Torno a leggere, o a fare qualunque altra cosa devo fare in questo momento, ma ne riparleremo.