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Leggere e tornare in sé

Creato il 07 settembre 2014 da Spaceoddity
Che cosa si legge per tornare in sé? Cosa ti spinge a un libro, a un autore, a una copertina, a un profumo di carta stampata? Cosa ti spinge esattamente e irrimediabilmente a ciò che non conosci ancora?
Leggere e tornare in séCiascuno ha i suoi ricordi, o se si vuole: ciascuno ai suoi ricordi. Ciascuno ha la sensazione di quel passo che lo tocca, di quella lettura divorante, di quell'afasia, di quello stordimento, di quello stato di veglia ossessiva e lucidissima, di quell'atmosfera. Ciascuno ha il suo perché nello scegliere - non sempre - qualche volta i nomi, le parole che lo attraversano a un certo punto, a quel certo punto.
Non dico per svago, non dico per intelletto o per quei vagabondaggi curiosi ed elettrici, dico per il proprio silenzio. Dico per quello spazio sacro della propria persona che non è albagia o paura, ma riserbo, rinascita, ripresa di sé. Leggere e (è) padroneggiarsi.
(L'ortografia risolve gli equivoci e non basta a dire tutto. "Tutto" sta anche nell'equivoco.)

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