Nel 1930 nasce la Biblioterapia ad opera dello psichiatra statunitense William Menninger, il quale inizia a prescrivere ai suoi pazienti la lettura di romanzi nell'ambito del trattamento di diversi disturbi psichici. Con la diffusione di questo «trattamento culturale», alla terapia di gruppo è poi subentrata la terapia individuale: lo psichiatra assegna al lettore-paziente un programma di lettura ben specifico e nei successivi incontri verifica, tramite approfonditi colloqui, l'efficacia della pratica ed eventualmente consiglia altre letture. Il libro, infatti, è da sempre considerato uno strumento di riflessione, di conoscenza e di promozione culturale soggettiva e collettiva...
Attraverso la lettura ci immedesimiamo nei personaggi e viviamo le loro vicende, le loro possibilità come fossero le nostre; il libro diventa una finestra sul mondo in grado di guarire la sofferenza o, semplicemente, di accantonarla per un po', di attenuarla. Si legge, dunque, non solo per imparare e per conoscere, per sapere e per rilassarsi ma anche per curarsi, perché anima e corpo sono intrecciati saldamente, così come ci insegna la psicosomatica, ossia quella branca della psicologia che collega il malessere fisico ad un disagio psicologico. Leggere è un'abitudine estremamente gratificante e, per molti, un vizio assolutamente irrinunciabile. Il lettore appassionato e attento trova, nelle sue letture, la cura ai propri malesseri esistenziali o semplicemente la risposta alle proprie domande o, ancora, il guizzo di un'intuizione. Ogni lettore, quando legge un libro, è come se si trovasse dinanzi ad uno specchio: nelle parole scritte vede riflesse le proprie emozioni, talvolta il suo stesso vissuto, cogliendo nelle frasi, che non dimentica di sottolineare, un segno inequivocabile del Destino e il miele medicamentoso per lenire le proprie ferite. Le pagine sembrano dialogare con il lettore, e viceversa, come se si partecipasse attivamente alla narrazione, e tale scambio ricettivo avviene in modo molto semplice eppure penetrante. Leggere tiene in allenamento la mente ma, soprattutto, fa bene all'anima. Nel momento in cui scegliamo un libro stiamo già indirizzando il nostro inconscio verso uno specifico bisogno interiore, che spesso, consciamente, non sappiamo riconoscere o di cui non vogliamo ammetterne la necessità. Nell'istante della scelta avviene una sorta di magia: crediamo di scegliere un libro ma, in realtà, è il libro che sceglie noi. Si innesta una «corrispondenza di amorosi sensi» tra libro e lettore, che porta la parola scritta a vivere in noi stessi attraverso la lettura, provocando una cicatrice indelebile nella memoria. Curarsi con i libri, quindi, si può. A questo proposito, c'è un libro molto interessante «Curasi con i libri. Rimedi letterari per ogni malanno», le cui autrici sono le inglesi Ella Berthoud e Susan Elderkin, edito in Italia da Sellerio. La lettura di questo originale volume diventa il rimedio contro stati fisici e mentali: dalla rabbia alla depressione, dai disturbi dell'alimentazione a quelli della lettura, dal mal d'amore al dormire troppo, passando per stitichezza, nausea, allergie e sensi di colpa. Seguendo questo originale breviario di terapie romanzesche scopriamo che contro i reumatismi la medicina appropriata è «Marcovaldo» di Italo Calvino, se invece fate fatica a curare una brutta febbre da fieno assumete come antistaminico narrativo «Ventimila leghe sotto i mari» di Jules Verne, per immergevi nelle profondità sottomarine, lontano da pollini svolazzanti. Si può curare un amore irrequieto scegliendo « Primo amore » di Ivan Turgenev; un amore non corrisposto leggendo «I dolori del giovane Werther» di Goethe; l'amarezza dell'essere disoccupati con «L'uccello che girava le viti del mondo» di Haruki Murakami. Qualsiasi disturbo voi abbiate, assumete un romanzo ad intervalli regolari e la guarigione è assicurata. Non ci sono particolari controindicazioni, ma un'unica avvertenza speciale: una volta che iniziate ad appassionarvi intensamente alla lettura, non vorrete più smettere. Tranquilli, anche in questo caso è prevista la cura appropriata."I libri sono la cura per ogni malessere, ci mostrano le nostre emozioni, una volta, e poi ancora una, finché non riusciamo a dominarle". (David Herbert Lawrence)Fonte: www.ilmediano.it