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Leggere L’Arte Contemporanea: Piero Manzoni

Creato il 15 maggio 2014 da Leggere A Colori @leggereacolori

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Osservando un Caravaggio, che siamo noi intenditori di arte o meno, non possiamo non rimanere estasiati dall’altissima qualità della tecnica, dall’eccellente naturalismo, dalla particolare luce che si impone nei suoi lavori. Il non esperto di arte, viene colpito dalla opere “oggettivamente belle”, disprezzando e spesso non cogliendo il genio e l’alta qualità artistica di opere contemporanee che hanno dominato il secolo scorso.

Tanti sono gli esempi di artisti che non si sono fermati alla bellezza di un’opera ma sono andati oltre incentrandosi sulle emozioni che l’opera stessa suscita attraverso i vari linguaggi visivi disponibili; oltre alla pittura e alla scultura, la fotografia, le installazioni, i video, le performance. Quante volte, abbiamo sentito dire, parlando di opere contemporanee, “potevo farlo anche io, non ci vuole niente”; ma cosi non è stato e si sa, nell’arte contemporanea prevale l’intuizione, prevale l’idea. Tanti sono i nomi che con la propria arte hanno fatto inizialmente discutere, la stessa arte che poi però verrà contesa per cifre milionarie, solo per citarne alcuni: Marcel Duchamp, Lucio Fontana, Andy Wharol, Piero Manzoni. E’ proprio da un’esposizione a Palazzo Reale di Milano che vede come protagonista Piero Manzoni che nascono queste mie considerazioni.

Merda d'Artista
Attraversando le sale della mostra si coglie l’ironia e la provocazione dell’artista in tutti i suoi lavori: gli “Achromes” con i vari materiali, le “Linee”, i palloncini contenenti il suo fiato, “Fiato d’Artista”, la “Base magica”, le “Uova autenticate con le sue impronte digitali” e infine nelle sue celeberrime “Merda d’artista”, ovvero 90 vasetti di feci di 30 grammi ciascuno, opera concettualmente complessa perché contiene un segreto proprio perché non sono mai stati aperti e sicuramente provocatoria perché paragonata a 90 grammi di oro. Questi vasetti che ormai hanno raggiunto un valore stellare sono la somma artistica del Manzoni, una provocazione che ancora oggi fa discutere, un’arte che non si vede ma che esiste come la definiva l’artista stesso.

Ironia, provocazione che ha fatto e che chissà per quanto tempo ancora farà discutere ma che sicuramente continua ad affascinare. Una mostra che è il trionfo del genio e dell’idea che porta ad una profonda riflessione sull’arte. Concludo con una citazione di Piero Manzoni “non c’è nulla da dire, c’è solo da essere, c’è solo da vivere.”

Rosanna D’Erario

 



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