Magazine Diario personale

Leggete e…”Godete!”

Creato il 26 ottobre 2011 da Cristiana

Leggete e…”Godete!”Alessandra mi ha spedito un libro rosa.

A casa mia di rosa non c’e’ nulla, manco una salvietta piccola del bagno. Il rosa e’ bandito non in quanto simbolo (evitiamo banalita’) ma per il suo carattere tenue che non si sposa con il blu, il legno ed il bianco e non puo’ fare nemmeno da accessorio come l’arancione e il verde.

Non ho un buon rapporto con il rosa,l’ho sempre trovato un colore con il quale i miei bianchi e i miei neri non potevano dialogare. Alessandra Di Pietro scrive per Gioia e scrive di donne (e anche di politica).

Fa un mestiere a cui gli intellettuali di ogni tempo attribuirebbero un posto in seconda fila tra le categorie culturali. E invece l’esercizio di Alessandra (nei suoi pezzi come in questo libro) e’ quello di scavare in profondita’ oltre l’idea superficiale (rosa, oserei dire) che questo Paese ha delle donne.

Cosi’ “Godete!” fratello del rosso e più dichiaratemente politicizzato “Indignatevi!” (entrambi edizione add Editore) finisce per divenire un piccolo manifesto politico al femminile che riesce a non accennare mai alla retorica autoreferenziale femminista e nemmeno a nominare mai “la donna al tempo del berlusconismo”, non candidandosi a libretto di rabbia e rivendicazione, ma a vero e proprio grido di liberta’ della donna post-moderna: quella che per esempio nei partiti non si chiude nelle consulte al femminile rivendicando poltrone a difesa della specie.

“Godete” non si conforma nemmeno all’anticonformismo (quando sbaraglia in un paragrafo le definizioni sessuali e ce ne libera definitivamente ha fatto venire la pelle d’oca anche a me), e’ un viaggio libero nel mondo al femminile e nelle sue estremita’ più nascoste, come quella della nascita di una pornografia non più a misura di maschio o della vita sessuale oggi di chi era giovane negli anni settanta e aveva intuito (poi dimenticandolo nelle spire del borghesismo di ritorno) che la rivoluzione politica andava a spasso con quella sessuale (individuo e collettivo come imprescindibile binomio di sana politica). Questo libro dovrebbe essere una specie di passaggio battesimale.

Leggetevelo, liberatevi e poi potete anche fare la rivoluzione. Consiglio di leggerlo in due o più donne, magari a letto e ad alta voce. Ma so che, leggerlo, farebbe tanto bene ai maschi italiani: so che comincerebbero a guardare le donne in modo diverso, magari anche più affascinato, perche’ finalmente le escoprirebbero. Evviva la liberta’.


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