Non per caso negli articoli dall’inviatociale sulla pizza assassina dei congiurati del Pdl manca il protagonista, il mandante morale, l’uomo che soffia sul fuoco. Non una parola su Massimiliano Salini da parte dell’autrice dell’articolo, con la quale solidarizziamo, perché la posizione del giornalista di fronte al potente amico dell’editore è troppo debole. Non si può fare informazione in queste condizione e l’inviatospeciale e specializzato nel dire solo quel che conviene a Massimiliano Salini.
Perché mai l’articolo, che parla di una cena fra alcuni dirigenti del Pdl le cui posizioni sono note, sostiene che la cena era segreta e con intenzioni non note ai dirigenti, come se dovesse essere autorizzata? Massimiliano Salini vuole negare la possibilità di ritrovarsi a mangiare una pizza margherita dopo un primo di pesce al ristorante Santa Lucia di Crema?
Fabio Bertusi, Gabriele Gallina, Simone Beretta, Renato Ancorotti subito scappato non appena ha capito che diavoleria si stesse tramando…. Le loro posizioni sono note, ben note e da molto tempo.
Non c’era Luca Rossi, coordinatore provinciale in Lussemburgo per motivi di lavoro “non informato della cena”. C’è chi pensa che Luca Rossi sia un coordinatore di garanzia, mai schierato in modo chiaro: ma è utile fare il coordinatore semplicemente dando moderazione? C’è uno scontro che viene montato da Massimiliano Salini. Lo stesso Simone Beretta, nella dichiarazione riportata dall’inviatospeciale.it, chiede “che strategia c’è dietro questo articolo?”
Salini vuol montare uno scontro sperando di trarne profitto, stando defilato e senza apparire, ma, da quel che pare, suggerendo articoli nei quali nemmeno si parla della sua posizione!
A Max Salini dà fastidio che Gianni Rossoni abbia maggiore capacità di lettura della situazione politica e cerca di caricare polemiche. Ma questo ruolo nascosto in realtà è apparso chiaro a tutti i protagonisti. Salini vuol sembrare fuori dai giochi per tornare a crescere, dando mazzate tramite il giornale amico. Il giornale Provincia non si prestava a questo gioco, strutturata in modo complesso com’è non può essere usata facilmente.
La questione vera, da tempo, da almeno un anno, è esplosa su La Provincia, sollevata dagli ex An innanzitutto, da Roberto Nolli innanzitutto. Ci si divide tra chi vuole innovare e chi vuole conservare. Salini non prende posizione ed è finito in minoranza nel Pdl, che di rinnovamento ha bisogno. Basta vedere i risultati elettorali nella bianca Lombardia ma non solo.
Il Pdl, dopo Luca Rossi, insiste su una maggior moderazione e considera di più i contenuti. E i risultati dell’amministrazione Salini sono negativi, molto negativi: tutti lo vedono.
Gianni Rossoni forse non si ricandiderà: nessuno in politica è immortale, tanto più dopo molti successi elettorali.
E allora perché non guardare avanti? E’ ragionevole che la parte più coraggiosa del Pdl si sforzi di rinnovare il partito per rilanciarlo. Massimiliano Salini spera forse di lucrare rendite di posizione? Ma quella posizione non c’è più. Massimo Piazzi, ex vicesindaco di Crema, ha chiesto le dimissioni di Enzo Bettinelli. Una scelta clamorosa. Salini vuole star lontano anche da questo, non fare politica. E perché? Vuole solo vincere? Vuole solo eliminare gli avversari facendo fare il lavoro al giornale on line compiacente? Crede che nessuno se ne accorga? Prima che io avessi iniziato a scrivere, tutti gli interessati avevano capito.
Tant’è vero che su Facebook la pagina “Pdl Soresina” ieri presentava un evento svoltosi a Pavia in maggio: Formattiamo il Pdl! Davvero c’è bisogno di cene segrete e lettere proibite? Di riunioni non autorizzate? Pare un regime, leggendo l’inviato speziale. In realtà a Pavia s’è discusso apertamente, per fare un esempio, come in varie altre occasioni, poiché di rinnovamento c’è bisogno nel centrodestra.
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