Esistono autori che non sono semplicemente esseri umani ma puro soffio di genio. Baudelaire è uno di questi e le parole per definirlo semplicemente non esistono. Per fortuna però esistono le sue di parole.
Da Spleen e Ideale ne I Fiori del male: Il gatto.
Il Gatto
Vieni, mio bel gatto, sul mio cuore innamorato; ritira le unghie nelle zampe, lasciami sprofondare nei tuoi occhi in cui l’agata si mescola al metallo.
Quando le mie dita carezzano a piacere la tua testa e il tuo dorso elastico e la mia mano s’inebria del piacere di palpare il tuo corpo elettrizzato,
vedo in spirito la mia donna. Il suo sguardo, profondo e freddo come il tuo, amabile bestia, taglia e fende simile a un dardo, e dai piedi alla testa
un’aria sottile, un temibile profumo ondeggiano intorno al suo corpo bruno.
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