Si presenta sempre con la stretta di mano convinta e un sorriso sfavillante. Beh, state pur certi che non sono suoi; piuttosto un eco ripetitivo visto da qualcuno. Eco che sa simulare bene. Non v'è un filo di coerenza in quello che fa, seppur è ben difficile coglierla in fallo discutendo, per via della lingua biforcuta.Parla per tacere, urla per passare inosservata, ride per piangere, vive per morire.È da sempre un raggio di sole che acceca, per nascondere il suo oblio. Un arcobaleno che si estende a dismisura per celare i suoi temporali.Ostinata, folle, testarda, nessuno la conosce davvero; nemmeno lei. Ogni tanto qualcuno più folle di lei salta la staccionata, convinto di valicare quel muro, convinto di arrivare come una radiazione a quella donna distorta. Stonata, dissonante nelle sue emozioni, che rigetta ciò che vuole e acconsente ciò che non vuole. Quasi non vuole essere amata. Non lo merita.Quella bimba strana cresciuta da poco, che gioca con fantasmi che conosce da sempre; quella che scambierebbe la vita per un brivido da ricordare, poi non si tuffa mai. Una personalità ingombrante che si rivela fumo. Piombo che va a morire in una fornace incandescente.E quanto le piace la morte: se ne riempie la bocca in continuazione e dialoga con lei in un rapporto d'amore e odio in cui non vince mai nessuna delle due. È quasi la sua grande amica importante, che non ricorda quando la conobbe e quando la segnò.Lei è così orgogliosa delle proprie ferite, che di quando in quando ci ficca con violenza il dito dentro e lo muove per veder sgorgare il sangue. Ci si rotola in mezzo a quei fiotti come se fosse il suo destino: quasi il senso fosse solo soffrire e morire.In amore? Insopportabile. Se la prende e non chiede scusa, fa calcoli strani che non sussistono. Si perde in quell'affetto che non merita o che non crede di meritare. I suoi punti deboli non li ammette mai; piuttosto scava quelli degli altri per sentirsi un po' meglio.E tutta quella grinta è finta. L'ha comprata in svendita un giorno ed è finita anni fa, sicché ne è rimasta solo l'ombra e ogni tanto se la mette davanti. Così, per essere più forte. Per non far notare agli altri quanto sia grande quell'accecante, spaventosa, soffocante paura.Vive di sogni che le emergono come lampi dagli occhi, ma le sfuggono come palloncini dalle mani.Magazine Cultura
Si presenta sempre con la stretta di mano convinta e un sorriso sfavillante. Beh, state pur certi che non sono suoi; piuttosto un eco ripetitivo visto da qualcuno. Eco che sa simulare bene. Non v'è un filo di coerenza in quello che fa, seppur è ben difficile coglierla in fallo discutendo, per via della lingua biforcuta.Parla per tacere, urla per passare inosservata, ride per piangere, vive per morire.È da sempre un raggio di sole che acceca, per nascondere il suo oblio. Un arcobaleno che si estende a dismisura per celare i suoi temporali.Ostinata, folle, testarda, nessuno la conosce davvero; nemmeno lei. Ogni tanto qualcuno più folle di lei salta la staccionata, convinto di valicare quel muro, convinto di arrivare come una radiazione a quella donna distorta. Stonata, dissonante nelle sue emozioni, che rigetta ciò che vuole e acconsente ciò che non vuole. Quasi non vuole essere amata. Non lo merita.Quella bimba strana cresciuta da poco, che gioca con fantasmi che conosce da sempre; quella che scambierebbe la vita per un brivido da ricordare, poi non si tuffa mai. Una personalità ingombrante che si rivela fumo. Piombo che va a morire in una fornace incandescente.E quanto le piace la morte: se ne riempie la bocca in continuazione e dialoga con lei in un rapporto d'amore e odio in cui non vince mai nessuna delle due. È quasi la sua grande amica importante, che non ricorda quando la conobbe e quando la segnò.Lei è così orgogliosa delle proprie ferite, che di quando in quando ci ficca con violenza il dito dentro e lo muove per veder sgorgare il sangue. Ci si rotola in mezzo a quei fiotti come se fosse il suo destino: quasi il senso fosse solo soffrire e morire.In amore? Insopportabile. Se la prende e non chiede scusa, fa calcoli strani che non sussistono. Si perde in quell'affetto che non merita o che non crede di meritare. I suoi punti deboli non li ammette mai; piuttosto scava quelli degli altri per sentirsi un po' meglio.E tutta quella grinta è finta. L'ha comprata in svendita un giorno ed è finita anni fa, sicché ne è rimasta solo l'ombra e ogni tanto se la mette davanti. Così, per essere più forte. Per non far notare agli altri quanto sia grande quell'accecante, spaventosa, soffocante paura.Vive di sogni che le emergono come lampi dagli occhi, ma le sfuggono come palloncini dalle mani.Possono interessarti anche questi articoli :
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