Magazine Cucina
Sono arrivata in quel periodo dell'anno in cui mi comincia la depressione da mancanza di aeroporto.
In inverno si addormenta praticamente tutto.
Mi piace stare in casa, mi piace cialtronare in giro tra cucina, divano, televisione. La mancanza di luce fa il resto, rallenta il mio bioritmo e mi sta bene così.
Però adesso alle 8 di sera è ancora giorno.
Appena spunta un barlume di sole, il paesaggio si trasforma e la sua bellezza ti stranisce. Tutto quello che voglio in questo momento è stare fuori casa.
Magari armata di trolley, passaporto e biglietto aereo fra i denti per qualche destinazione sconosciuta (al momento sono in fissa per l'Oriente o Medio Oriente - Yotam accidentantiattè).
Io amo visceralmente gli aeroporti.
Sono degli universi brulicanti di vite che vanno chissà dove.
Mi piace tutto degli aeroporti, anche le file che devo fare al gate, le procedure di sicurezza, e se devo dirla tutta, anche le attese che mi consentono di imparare a memoria tutti i prodotti dei duty free. Immagino di essere una viaggiatrice seriale che passa la vita tra gate e fingers, a mangiare noccioline nelle lounge business e che chiama per nome i piloti delle compagnie.
Mi piace l'odore, il suono delle chiamate dei voli, le voci scocciate delle hostess che cercano i ritardatari con l'altoparlante.
Ma più di tutto mi piace osservare la gente, immaginare la ragione per cui la vita li ha portati là dentro, indovinare da dove vengono e perché vanno. Per un singolo momento, un istante piccolissimo, migliaia di persone condividono lo stesso destino nello stesso luogo allo stesso momento. Mi fa un po' impressione.
Invece devo ringraziare il cielo per brevi week end sulla terra ferma, diciamo dietro l'angolo và, e non lamentiamoci troppo.
Per il momento non ci sono viaggi o prospettive di avventure fuori confine.
Mi dovrò accontentare di vedere partire persone (spero che siano tante) da dietro la mia scrivania e cominciare a fantasticare sul prossimo grande viaggio che potrò concedermi, chissà quando e chissà dove.
Però, non so voi, ma il solo programmare mentalmente il mio prossimo viaggio, la mia prossima partenza, mi fa sembrare tutto il resto più leggero, più facile.
La verità vera è che trovo strano quando qualcuno mi confessa di non amare viaggiare. Lo trovo innaturale. O forse sono solo io che che sono fissata.
Ho sempre creduto che una delle prerogative dell'uomo fosse proprio il desiderio profondo della scoperta di altre terre, di altre culture.
Se ci pensiamo bene, ci sono dei popoli che vivono così, spostandosi, e non solo perché ne hanno bisogno per sopravvivere, ma perché ce l'hanno dentro.
In ogni caso ho la certezza che chi non ama viaggiare ha qualche disfunzione, qualche trauma subito da piccolo...un po' come quelli che non amano il cioccolato.
Mi insospettiscono.
Basta, lo so che mi odiate ma non ce la faccio.
Dovrei postare insalate, bicchieri d'acqua, soffi d'aria, invece mi ostino a preparare dolci.
Si, sono a dieta, cominciata e interrotta millanta volte a causa di ponti, pic nic e maledette cene con amici. Però la volontà c'è e diciamo che comunque sono a dieta nonostante i Friands.
Che saranno mai questi friands?
Me ne sono innamorata leggendo la ricetta su una rivista inglese. Non hanno niente a che fare con i muffin o cupcakes anche se si possono usare gli stampini ad hoc.
Questo dolci inglese da te sono favolosi e creano una forte dipendenza se amate le mandorle, se per voi la frangipane è un colpo al cuore e se avete un anima retrò, e soprattutto se avete una buona quantità di albumi da smaltire. Infatti in questo dolce non si usano tuorli.
Scegliete un te molto aromatico e intenso. Deve essere un te di personalità, magari un Hassam bello strong perché all'assaggio questi dolcetti mi ricordano delle pastarelle turche piene di mandorle e miele e la dolcezza a volte, va contenuta con la forza.
Ingredienti per 12 lemon friands190 gr di burro non salato60 gr di farina 00200 gr di zucchero a velo + extra per rifinire125 gr di farina di mandorlel’albume di 5 uova mediezeste di limone finemente grattugiateun cucchiaino di essenza naturale di vanigliaPreriscadate il forno a 180 °.Sciogliete il burro in un padellino a fiamma bassissima senza farlo bollire. Ungete 12 stampini da muffin o da tortine e spolverateli di farina eliminandone gli eccessi.Setacciate la farina e lo zucchero a velo in una larga ciotola quindi aggiungetevi e mescolate la farina di mandorle.Sbattete con una frusta gli albumi in modo da montarli leggermente. Non devono essere a neve ma solo sbattuti.Aggiungeteli agli ingredienti secchi con il burro sciolto, le zeste di limone, la vaniglia, e mescolate fino a che il composto è ben combinato formando una pastella non troppo solida.Riempite ogni stampino per 2/3 quindi fate cuocere per 25/35 minuti fino a doratura, e fate comunque la prova stecchino per sentire se il centro è completamente asciutto.Lasciate raffreddare per 5 minuti negli stampini quindi rovesciateli su una gratella e sformateli. Fate raffreddare completamente e spolverateli generosamente con zucchero a velo.Sono buoni subito meravigliosi i giorni successivi. Vi consiglio di aspettare. Conservare in contenitori ermetici per 3-4 giorni. TEIERA EMSA
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Piada-cheese-burger
Oggi un cliente al chiosco mi ha detto: “Fai di tutto tranne gli hamburger” Risposta mia: “sbagliato faccio anche quelli e i piada cheese burger” Ingredienti:... Leggere il seguito
Da Monica Farinelli
CUCINA, RICETTE -
Tortino di melanzane
Buongiorno a tutti!Finalmente ho un po' di tempo per caricare una ricetta appena fatta.In questi giorni non sto riuscendo ad avere cinque minuti liberi... Leggere il seguito
Da Ambra De Nitto
CUCINA, RICETTE -
Il cuoco. Evoluzione storica e culturale di un mestiere straordinario.
E' difficile parlare di un mestiere che (sebbene oggi cavalchi i mezzi di comunicazione e possa apparire più uno spettacolo che un lavoro) è consolidato nella... Leggere il seguito
Da Aldo
CUCINA, CURIOSITÀ, STORIA E FILOSOFIA -
Acciughe agli agrumi
Non tutti amano le acciughe. Alcuni pensano che abbiano un sapore troppo intenso (falso! Sono delicatissime), altri ritengono che siano lunghe da pulire (beh, i... Leggere il seguito
Da Papio54
CUCINA, RICETTE -
Quando l'hotellerie diventa uno stile di vita
Ticino Hotels Group: quando l’hotellerie diventa uno stile di vitaNel cuore del Canton Ticino, l’unico situato a sud delle Alpi, in un clima mite di tipo... Leggere il seguito
Da Sadica
CUCINA, RICETTE -
Burger Piemontese al castelmagno per l’#MTChallenge n.49
Pensa ad un hamburger…quante combinazioni puoi immaginare? Infinite forse. Il tema dell’MTChallenge questo mese era proprio l’american burger. Leggere il seguito
Da Forchettinagiramondo
CUCINA, RICETTE
I suoi ultimi articoli
-
Coniglio in Carciofaia per la Settimana della Cucina di Pasqua, Calendario del Cibo Italiano
-
U Vredétte de Tornola - Il Brodetto Termolese di Tornola per l'MTC #55
-
Torcet e Bicerin per la Settimana Nazionale dell'Unità d'Italia: Torino ed i caffè che hanno fatto la Storia d'Italia.
-
Arista al miele e prugne: una bambina con troppa fantasia.