ARRIVO DI TAPPA DELLA 4^ FRAZIONE DEL GIRO FEMMINILE, LA CITTADINA DI LENDINARA VIVE SULLA PIANURA RODIGINA. LE CICLISTE LA RAGGIUNGERANNO DOPO LA PARTENZA DA FICAROLO.
(alcune notizie sono integrate da Wikipedia)
1 – Alta, elegante, quasi autoritaria nel suo alzarsi verso il cielo, sembra quasi guardiana del territorio circostante; è la bella Torre Campanaria di piazza del Duomo. Sotto a lei si stende Lendinara.
2 – Piazza Risorgimento; il palazzo del Comune con le colonne sul porticato, la Torre dell’orologio ed il Leone alato che svetta come l’antico “padrone di casa”.
3 – Un tempo le strade non erano solamente sulla terraferma. Lendinara ce lo può ricordare.
Lendinara è quasi a livello del mare (9 metri sopra di esso). La provincia di Rovigo ci regala questa cittadina di circa 12.000 abitanti. Lendinara è attraversata dal canale chiamato “Adigetto”; antica via marittima per il via vai degli antichi commerci, che erano vita per tutti. Ora le acque dell’Adigetto servono per regalare un po’ d’incanto agli scatti fotografici del turista.
Il primo documento storico riguardante la città risale all'870, quando il veronese Umberto Cattaneo ottenne dai carolingi la signoria sul paese, signoria che durò per più di quattro secoli. Il territorio di Lendinara era sempre minacciato dai fenomeni alluvionali. Per questo furono messe in atto importanti opere di bonifica. La città passò nelle mani dei veneziani verso la fine del 1400, e da essi venne guidata per più di 300 anni. Lendinara ebbe in passato una grande crescita per quello che era il lato culturale della città. Tant’è che, proprio per questa vivacità dal lato dell’intelletto per tutti, venne chiamata l’Atene del Polesine.
Tra la fine del Settecento e tutto l'Ottocento la città fu dominata inizialmente dai francesi e successivamente dagli austriaci. Nel 1866 Lendinara divenne a far parte del Regno d'Italia, ma alla nuova condizione di libertà si contrapposero però delle notevoli difficoltà economiche che spinsero parte della la popolazione all'emigrazione verso il Brasile. All'inizio del Novecento la città ebbe uno sviluppo industriale con la costruzione dello zuccherificio, di una fabbrica di concimi, di uno jutificio e canapificio e di un'industria alimentare. Attualmente l'industria è orientata verso l'arredamento, l'abbigliamento e le calzature pur risentendo della crisi generale di questi settori. Non sappiamo se le ragazze del Giro-Donne avranno l’occasione di ammirare l’alta Torre campanaria che fiancheggia la chiesa di Santa Sofia in piazza del Duomo. Certo che essere lassù, dev’essere una finestra straordinaria per visitare con l’occhio diversi chilometri tutto attorno.
Il percorso; il Giro-Donne arriverà nella cittadina del rodigino dopo 90 chilometri di strada completamente pianeggiante. Una giornata da lunghe chiacchierate nella prima ora di corsa. Visti i luoghi solo vento o brutto tempo potrebbero renderla lodevole di cronaca. Meno male che c’è Roata al microfono…
(continua)