Mobile
TESTATO SU
MOBILE
Genere: Avventura, Piattaforma
Sviluppatore: 1337 & Senri
Produttore: 1337 & Senri
Distributore: Digital Delivery
Lingua: Italiano
Giocatori: 1
Data di uscita: 23/04/2014
Grafica e sonoro ad alti livelli
Non molto longevo
Ottimo level design e grande caratterizzazione
Forse i molti checkpoint fanno leggermente calare il livello di difficoltà
Buon bilanciamento generale
Senza timore di apparire eretici possiamo affermare con un adeguato grado di sicurezza – forse ne converrete – che il genere platform, nella storia dei videogiochi, è quello che possiede il retaggio più nobile ed “antico”. Già i primi gamers negli anni ’80 hanno imparato a conoscere questo particolare genere, all’apparenza dalle meccaniche molto semplici, tutto piattaforme e salti al millimetro. Gli stessi protagonisti sono oramai entrati a far parte non solo della “Hall of Fame” del mondo videoludico, ma anche travalicato i confini digitali per entrare quasi nella quotidianità, come nei modi di dire, ad esempio.
Dopo un periodo di oblìo dovuto all’emergere di nuovi generi e all’avanzamento degli hardware che hanno, almeno per un po’ di tempo, fatto credere che il platform fosse diventato vecchio e buono solo per qualche nostalgica uscita evergreen, ora vi è nuova linfa, grazie a un rinnovato interesse, soprattutto da parte di sviluppatori indipendenti che si dilettano a proporre le proprie idee e a sperimentare in vari ambiti, tra cui quello mobile al momento, sembra, quello più dinamico. Leo’s Fortune, splendida gemma platform creata dai ragazzi 1337 & Senri, è tra queste e spicca in modo deciso tra le centinaia di altre produzioni presenti nello Store di Cupertino.
MALEDETTI PARENTI
I parenti, si sa, dalla notte dei tempi sono la causa principale di dissidio e forse di alcuni dei mali del mondo. In quello di Leo’s Fortune non è fatta eccezion alcuna all’assunto di cui poc’anzi. Leopold, il batuffoloso protagonista dell’avventura, si trova improvvisamente depauperato della propria fortuna ad opera di qualche improvvisato malvivente il quale, durante la propria fuga, ha seminato le briciole del malloppo creando inavvertitamente una pista che Leopold non ha alcuna intenzione di perdere. I sospetti, chissà perché, ricadono immediatamente su diversi membri della famiglia di Leopold, tutti – come direbbe un buon investigatore – con un sin troppo valido movente per quel gesto così efferato. Nel corso di 24 livelli sparpagliati in ben sei colorate e ben caratterizzate location, le quali portano il nome e il background di un determinato parente, il nobile (ed anche leggermente avaro) baffuto, seguendo il sentiero fatto di monetine, parte alla ricerca della fortuna rubata. Il senso narrativo, dato in prima persona dallo stesso Leopold, che non manca di farci conoscere le proprie congetture e sospetti, lega in modo semplice ma impeccabile le location e ci rimanda una storia di senso compiuto. Certo, non ci si deve aspettare un plot narrativo stile gioco di ruolo, ma il tutto è reso in modo simpatico e lineare, senza alcun fronzolo atto a rendere pesante o noiosa l’esperienza di gioco.
Lo stesso discorso vale anche per il gameplay, in sé assolutamente classico ma non per questo meno interessante o superficiale. I ventiquattro livelli di cui si compone l’avventura rispecchiano infatti in tutto e per tutto i canoni del genere, impreziositi da un motore che gestisce la fisica in modo praticamente perfetto. Piattaforme pericolanti e semoventi, piccoli semplici puzzle da risolvere, maledette ruote e seghe circolari dall’aspetto non proprio rassicurante che ci corrono incontro e mille altre insidie caratterizzano il gameplay e rendono abbastanza semplice morire. Al contrario di altri platform però, non vi è un numero prestabilito di vite e non se ne guadagnano. Insomma, non esiste il game over, anzi. Gli sviluppatori hanno ben pensato di inserire in ogni dove veloci checkpoint che consentono di non ripetere sempre da capo il livello. Ad ogni modo, l’unica cosa che conta, per stabilire il nostro livello di abilità e portarci a guadagnare le canoniche tre stelle, è il numero delle volte in cui siamo morti, il tempo di completamento del livello e la quantità di monete recuperate. Le stelle guadagnate alla fine del livello si accumulano e hanno una loro precisa funzione. Esse infatti sono necessarie per sbloccare alcuni stage bonus – uno per ogni location – comunque scollegati dalla trama. I controlli sono studiati in modo semplice e curato con il touch screen, peraltro sempre reattivo ad ogni sollecitazione nonostante tale tipo di controlli non è mai brillato per precisione, suddiviso virtualmente in due parti. La parte sinistra serve per muovere in avanti o indietro il buon Leopold, mentre la parte destra è deputata allo swipe. Quest’ultimo si compone di pochi, semplici, gesti. Strisciando il dito verso l’alto è possibile far saltare il personaggio e, mantenendo la pressione digitale, farlo gonfiare per assicurargli una permanenza più lunga in aria nonché una planata più morbida; mentre, strisciando il dito verso il basso si dà la possibilità a Leopold di avere una spinta maggiore e cadere con rinnovata veemenza, oppure di appiattirsi a tal punto da passare in stretti cunicoli o immergersi sott’acqua. Non serve sapere altro per potersi godere appieno Leo’s Fortune. Unica nota dolente è la longevità. Intendiamoci, il level design è ottimo e ben equilibrato, ma anche lasciandoci le penne più volte, ogni livello può esser completato in una manciata di minuti e i ventiquattro totali non superano le due ore e mezza a far tanto.
UNA PICCOLA FIABA
Il level design, dicevamo, è ben strutturato e bilanciato, con una buona quantità di elementi mossi dal motore che gestisce molto bene la fisica degli impatti e la caduta degli oggetti. Il comparto grafico non è da meno. Esso si presenta molto curato, fluido e senza alcuna sbavatura. Ogni stage e, in primis, ogni location, sono assai pregevoli e realizzati “a mano” con molta cura, passando dal set marinaresco al pieno deserto egiziano, per giungere ad una foresta dai toni fiabeschi senza calo alcuno della qualità o minor attenzione per i dettagli nei riguardi dell’atmosfera sempre sostenuta da un sapiente utilizzo di colori vivaci e dell’illuminazione. Anche il manto del paffuto protagonista è ottimamente realizzato. Oltre ad allietare la vista, Leo’s Fortune si prodiga anche dal punto di vista del comparto sonoro con brani dai toni onirici e fiabeschi, cosa più unica che rara per quella che è alla fin fine, lo ricordiamo, una “applicazione” mobile, anche se pare quasi riduttivo definirla così, dato che con altre “applicazioni” del medesimo genere condivide ben poco.
Leo’s Fortune è una piccola perla giunta per alzare il livello dei platform games basati sulla fisica e presenti nell’Apple Store. 1337 & Senri non ha sbagliato davvero nulla offrendoci una applicazione completa, senza compromessi e assai curata, sotto ogni punto di vista. Infatti non vi è alcuna rimostranza che possiamo muovere agli sviluppatori, tranne forse la scarsa longevità dell’avventura. Ciò non toglie che resta uno splendido esercizio tecnico e stilistico abbastanza raro per l’ambito mobile e che merita l’acquisto, nonostante il prezzo, forse un po’ esoso. ZVOTO 8.5