Dal 20 ottobre 2011 al 8 gennaio 2012, la Fondazione Stelline di Milano ospita la mostra di Leonard Freed (New York, 1929 – 2006) dal titolo Io amo l’Italia. L’esposizione, curata da Enrica Viganò, con il patrocinio della Regione Lombardia e del Comune di Milano e con il sostegno dall’Ambasciata Americana in Italia, presenta cento immagini, tra modern e vintage print, che ricostruiscono una sorta di diario degli oltre quarantacinque soggiorni compiuti dal fotografo in Italia, terra con la quale intrattenne un rapporto che lui stesso definì “una storia d’amore”.
La selezione di scatti di Leonard Freed – dal 1972 membro della Magnum, la celebre agenzia fotografica – spazia dagli esordi fino alla maturità, abbracciando le numerose tappe della sua prestigiosa carriera.
Il percorso espositivo milanese, attraverso immagini analogiche rigorosamente in bianco e nero, consente di cogliere il lato più dolce e commovente di Freed, capace di ritrarre la nostra società senza usare stereotipi, con scenari che descrivono uno spaccato umano nel quale sono evidenti le influenze maturate grazie agli incontri che il fotoreportage ha reso possibili.
Quando fra il 1952 e il 1958, mosso dall’interesse per l’arte, compie i suoi primi viaggi in Europa, Freed scopre la passione per la fotografia – che inizialmente costituisce solo un espediente per procurarsi da vivere – e viene conquistato dall’Italia, un Paese con il quale l’artista entra in contatto dapprima nella Little Italy di New York e che diventa presto un luogo di ricerca interiore e, contemporaneamente, un campo di osservazione in cui “il passato è sempre presente non solo nei luoghi ma nella vita quotidiana delle gente”.
Molto più che per l’arte, l’architettura o il paesaggio, l’amore di Freed è per gli italiani. È affascinato dalla vita della gente comune, dal calore e dalla spontaneità di una componente umana – sia essa rappresentata da lavoratori siciliani, soldati seduti su un ponte a Firenze o aristocratici veneziani e romani – che nelle sue fotografie non manca mai. Sebbene il punto di vista non sia mai politico, ma riveli l’acutezza nel cogliere diverse condizioni socio-economiche, i soggetti delle sue opere sono spesso ritratti in prossimità di elementi, in perfetto equilibrio fra loro, che sostengono il movimento e ne svelano la storia – come negli scatti di nobili in posa accanto alle immagini dei loro antenati.
La ricerca di Leonard Freed, sensibile all’antropologia culturale e all’indagine etnografica, scaturisce dalla necessità di ritrovare il senso delle proprie origini attraverso lo studio di comunità tradizionali, pur percependo una profonda distanza con la cultura ebraica della sua famiglia.
Come sostenne lo stesso artista: “Sono come uno studente curioso, che vuole imparare. Per poter fotografare devi prima avere un’opinione, devi prendere una decisione. Poi quando stai fotografando, sei immerso nell’esperienza, diventi parte di ciò che stai fotografando. Devi immedesimarti nella psicologia di chi stai per fotografare, pensare ciò che lui pensa, essere sempre molto amichevole e neutrale.”
E ancora: “Voglio una fotografia che si possa estrapolare dal contesto e appendere in parete per essere letta come un poema.”
(c) Leonard Freed
Accompagna la mostra un catalogo Admira Edizioni.
LEONARD FREED
IO AMO L’ITALIA
Milano, Fondazione Stelline (corso Magenta, 61)
20 ottobre 2011 – 8 gennaio 2012
Orari: martedì – domenica 10 – 20 (chiuso lunedì)
Ingresso intero 6 euro, ridotto 4.50, scuole 3