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Sembra che sia così, sembra proprio che Leonardo abbia deciso dopo "appena" una stagione da allenatore, di lasciare il Milan. Con il suo addio non perdiamo soltanto un grande uomo, ma soprattutto un grandissimo osservatore, uno che ha dato al Milan quello che il Milan aveva perso da anni, ammesso che l'abbia mai avuta, la capacità di guardare al futuro. Con Kakà, Pato e Thiago Silva ce ne ha dato la prova. Tre acquisti di grande livello su tre, non tre su venti, non tre su cinquanta e nemmeno tre su quattro, ma tre su tre. Il 100% del risultato.
La scorsa estate venne estrapolato dal suo ruolo congeniale, che onorava al meglio, e venne "relegato" ad allenatore, una cosa mai fatta prima. Ma proprio mai. Se ne son dette di tutti i colori da stampa e tifosi su questo cambio, ma come sempre poi, è il campo che parla. E il campo ha sentenziato. Per certi versi abbiamo trovato un bravo allenatore, certamente migliore del predecessore (ma fare peggio del sus domesticus era impossibile) e un pessimo "tecnico". ma proprio pessimo. Se vogliamo consolarci almeno possiamo dire di essere passati da un pessimo allenatore, pessimo tecnico ed eccellente dipendente (leggasi "servo") ad un buon allenatore, pessimo tecnico e pessimo dipendente (leggasi "Mourinho non sarà un pirla, ma io no sono Ancelotti").
Facendo un confronto con Ancelotti appunto, ci ritroviamo un allenatore che, con alcuni ma non con tutti i giocatori, applica il turnover, cosa mai vista prima. Ci ritroviamo un allenatore che "prova" ad attaccare l'avversario ad ogni partita, dico "prova" perché obbiettivamente se hai le pistole ad acqua non puoi ammazzare nessuno. Ancelotti invece aveva i mitra e non sparava. Ma soprattutto, e qui sta la differenza più grande tra lui e il tamworth della Romagna, Leonardo non è disposto ad accettare il suo "nuovo ruolo". Che non è tanto quello dell'allenatore, bensì quello di Ancelotti, ovvero "il burattino che dice sempre si". Leonardo arriva dagli uffici dirigenziali, non può permettere che quelli che fino allo scorso maggio chiamava "colleghi", ora lo trattino come un porcellino qualsiasi. Ed infatti non lo fa. All'inizio della stagione dissi a quelli che consideravano Leonardo un "Ancelotti bis" perché uomo Milan da troppo tempo, che potevano anche sbagliarsi. Dissi infatti all'epoca, che Leonardo al contrario del berkshire in blu, proprio per il suo passato dirigenziale, aveva più confidenza e poteva "dare del tu" a gente come Galliani e Braida. Ricordo proprio che dissi "E mettiamo che Leonardo non sia contento del mercato, se come prevedo sarà un mercato osceno, ed al contrario di Ancelotti facesse la voce grossa proprio perché si ritrova a trattare con dei colleghi e non dei superiori?". Ed infatti... è successo a gennaio (come riportato qui e qui), è successo ora.
Se è vero quello che si dice in giro, e sembra proprio che sia così, Leonardo è ormai stufo di fare l'ancelottino. E' stufo delle critiche pubbliche e vigliacche del (non)presidente, è stufo di fare un lavoro che non voleva fare ma che ha accettato per "amore del Milan", visto che non si voleva investire su nessun allenatore dopo l'addio di Ancelotti, e l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vasino da notte, è stata proprio la mancanza di garanzie sul mercato. Ripercorrendo a piccoli passi gli avvenimenti mercantili rossoneri, è avvenuto questo: Leonardo voleva un Milan che facesse del gioco sulle fasce la base per raggiungere la vittoria e il bel gioco, ha chiesto terzini degni di questo nome (visti Oddo, Zambrotta e Jankulovski...), arriva Cissokho ma poi torna al mittente dopo IL NO DI BERLUSCONI, nascosto dalla buffonata dei denti prima e dai tifosi contro e giornalisti tromboni poi, doveva arrivare Bale e non è arrivato, ne hanno trattati qua e la qualcun'altro ma mai seriamente, alla fine Leonardo si è dovuto "accontentare" dei rientri di Antonini e Abate due ex centrocampisti riadattati, ma piuttosto che i loro colleghi di reparto, sono 10 volte meglio. Poi Leonardo chiese un attaccante, esattamente Dzeko o in alternativa Luis Fabiano. Dopo mesi di nulla assoluto, all'ultimo momento arriva l'uomo del summit, Huntelaar, chiede Hernanes ma dopo tre mesi di Brasile, Braida torna a mani vuote venendo deriso per aver proposto "caschi di banane" per comprare il giovane centrocampista. A gennaio poi, Leonardo torna a chiedere rinforzi sugli esterni e in difesa, arrivano Beckham, Adiyah e Mancini. Praticamente come non aver preso nessuno. Arrivati a questo punto della stagione, il nostro allenatore chiede delle garanzie, chiede dei rinforzi, e per tutta risposta si deve accontentare di Yepes e la speranza di qualche trentenne parametro zero. Leonardo allora, rescinde. Inaspettatamente per i dirigenti del Milan...
ECCO DOVE STA LA DIFFERENZA
TRA LEONARDO ED ANCELOTTI!
Ricordate Ancelotti che chiedeva Eto'o? Ricordate Ancelotti che chiedeva Adebayor? Ricordate Ancelotti che chiedeva Drogba? Ricordate il Milan chi ha comprato nel frattempo? Vieri, Amoruso, Ronaldinho, Ronaldo, Ricardo Oliveira... ED ANCELOTTI CHE HA FATTO? NULLA!
E' evidente che la dirigenza si è sbagliata. Credeva di poter disporre dei servigi di Leonardo come fatto col suo predecessore, ma così non è stato. Ed infatti ora si affidano a due VERI Ancelotti-bis. TASSOTTI E GALLI. Il primo un eterno vice che ad Ancelotti non diceva nulla per risolvere le partite e a Leonardo dice di tutto per complicarle, il secondo uno che fin'ora ha girovagato nel limbo in attesa di dare un senso alla sua vita di "ex grande calciatore", senza combinare molto. QUESTI SONO GLI ALLENATORI DA MILAN, QUESTI SONO QUELLI CHE LA DIRIGENZA VUOLE E CHE CERTI TIFOSI BABBEI SI MERITANO. Tenetevili stretti, stretti e coccolateveli.
Dal canto nostro non possiamo che augurare ogni bene a Leonardo, l'ennesima vittima di questa dirigenza mediocre, come noi tifosi, insomma uno che è davvero "uno di noi".
Ora resterà da capire, quando Leonardo annuncerà il suo addio, se i tifosi che si considerano "veri ed unici", lo apostroferanno come "mercenario" o "vigliacco" come giustamente si chiede Gianclint. A proposito di questo, non per rivangare la solita storia, ma perché se Kakà viene ceduto al Real è un mercenario, mentre Ancelotti che rescinde col Milan e si accorda con il Chelsea già da gennaio, è "pur sempre il nostro indimenticabile mister"? Forse certi tifosi, dovrebbero rivedere la definizione del termine "mercenario". Avranno modo di rileggerla con l'addio di Leonardo in ogni caso.
PER ME, COMUNQUE VADA, LEONARDO RESTA UN EROE.