Faccio alcune brevi considerazioni. La prima, è che i romei si considerano qualcosa d’altro – forse di più nobile – rispetto a tutti gli altri greci, agli Elleni. La seconda, è che per scongiurare l’estinzione o l’assimilazione, i romei potrebbero cominciare a considerare i recenti immigrati ortodossi dall’Europa dell’est come preziosi alleati (finora non è stato così). La terza, è che comunque i greci di Istanbul non sono un blocco omogeneo, ma sono suddivisi in più comunità (alcune però praticamente scomparse): greco-ortodossi ellenofoni, greco-ortodossi turcofoni, greco-ortodossi turcofoni della chiesa nazionale turca, greco-ortodossi arabofoni provenienti da Antiochia, cattolici ellenofoni di rito orientale, protestanti ellenofoni della chiesa evangelica greca (senza contare il personale diplomatico e i greci a Istanbul per lavoro: i cui figli non possono però essere iscritti nelle scuole dell “minoranze”).
Vorrei scrivere qualcosa su di loro nei prossimi mesi, spero di averne l’opportunità.