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Les Misérables

Creato il 06 febbraio 2013 da Misterjamesford
Les MisérablesRegia: Tom HooperOrigine: UKAnno: 2012Durata: 158'
La trama (con parole mie): Jean Valjean, incarcerato all'inizio dell'ottocento dopo aver rubato del pane per la sua famiglia in povertà, dopo diciannove anni di lavori forzati torna finalmente un uomo libero. Perseguitato dalla sua condizione e dallo zelante ispettore Javert, trova rifugio in una chiesa: quando trafuga l'argenteria e viene catturato durante la fuga, però, il religioso che l'aveva ospitato confessa alle autorità di avere donato gli oggetti di valore all'uomo, scagionandolo.Da quel momento la vita di Valjean cambia, e l'ex detenuto scompare cambiando identità e facendo tutto il possibile per aiutare i bisognosi: gli anni passano, la Francia cambia, la lotta tra poveri e ricchi continua, ma non si quieta il desiderio dell'ispettore Javert di ritrovare quel prigioniero che ancora ritiene si sia messo al di sopra della sua adorata Legge.Nel frattempo Cosette, la figlia adottiva di Jean, una volta cresciuta si innamora di Marius, un rampollo di nobili schieratosi con il popolo nella lotta per la Libertà.
Les Misérables
E così, anche in casa Ford si è deciso di affrontare uno dei candidati più forti della prossima corsa agli Oscar, quel Les Misérables tratto dall'omonimo - e notissimo - musical a sua volta ispirato dall'ancora più noto romanzo di uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi, Victor Hugo.
So che probabilmente vi sareste aspettati di veder volare le bottigliate, considerate le premesse e considerato il regista - Tom Hooper, che un paio d'anni fa mi aveva regalato una delle sòle più clamorose delle ultime stagioni cinematografiche, il bolsissimo Il discorso del re -, eppure non ho trovato questo monumentale - in senso sia positivo che negativo - musical fiume così male come avrei pensato: la messa in scena è ricca ed ottimamente realizzata, il cast fisicamente in parte, alcuni passaggi musicali particolarmente riusciti - oltre alle notissime Stars e On my own l'apertura sul tema degli schiavi così come gli incroci con protagonisti Helena Bonham Carter e Sacha Baron Cohen ed il finale sulla melodia dedicata al popolo in rivolta sono particolarmente riusciti -, il climax emozionante, le tematiche importanti - ma qui, di nuovo, il merito va tutto al signor Hugo -.
D'altro canto, i suoi difetti più eclatanti non riescono ad essere imputabili - o almeno non troppo - alle scelte registiche: il fatto che sia completamente - e dico completamente - cantato e dunque particolarmente indigesto se visto a stomaco pieno e con un pò di stanchezza sulle spalle è dovuto alla stessa versione teatrale alla quale Hooper si è ispirato, il fatto che Russel Crowe e Hugh Jackman non siano proprio dei fenomeni come cantanti e che siano stati scelti per "fare cassetta" potrebbe essere responsabilità della produzione ed alcune parti clamorosamente "da Oscar" sono, in questi casi, un tributo quasi obbligato, soprattutto se si è un cineasta dal quale ci si aspetta, ormai, un papabile vincitore dell'ambita statuetta.
Come se non bastasse, mi sbilancio anche affermando senza troppi patemi d'animo che Les Misérables è risultato incredibilmente meno palloso di quanto non sia stato Lincoln - suo diretto rivale nella corsa a favorito dell'Academy -, e che alcune interpretazioni hanno pienamente reso giustizia ai personaggi figli della penna del mitico Victor - per quanto non mi sia mai piaciuta, Anne Hathaway è stratosferica, così come Samanta Barks nel ruolo di Eponine ed il piccolo Daniel Huttlestone in quello di Gavroche, vincitore del premio di preferito fordiano - aggiungendo pathos ad un drammone che altrimenti, complice la scellerata scelta dei recital vocali a raccordare le canzoni invece dei normali dialoghi, sarebbe stato davvero indigesto.
Certo, resta il dubbio che se la stessa materia fosse finita tra le mani di un regista in grado di osare di più - qualcuno ha detto Baz Luhrmann? - il risultato sarebbe stato sicuramente qualcosa di molto più simile ad un cult che non ad un tentativo di sdoganare un genere piuttosto classico nel più classico dei modi rispetto al grande pubblico - sfruttando, chissà, anche la spinta di un eventuale premio che anche i non appassionati di Cinema conoscono molto bene -, ma a conti fatti il lavoro di Hooper è quello di un artigiano che conosce bene il suo mestiere e sa quale materia sfruttare per catturare l'attenzione del pubblico più esigente - la ricerca di Javert ed il suo confronto con Valjean con annessa riflessione sul valore della Legge è roba grossa davvero, e la lotta e la rivoluzione sono in grado di infiammare sempre i cuori - così come di quello occasionale - la storia d'amore tra Cosette e Marius, le macchiette interpretate dai già citati Baron Cohen e Bonham Carter, il finalone spaccacuore -.
Una delusione mancata, quindi, che non rappresenterà certo il meglio che il Cinema potrà offrire al sottoscritto nel corso di questo 2013 ma che, al contrario del lavoro precedente del regista, certo non finirà nella classifica dedicata al peggio: molto più banalmente, siamo di fronte ad una proposta di quelle buone per tutti, e che proprio per questo rischia grosso l'incetta in una certa notte nel corso della quale sarà messa a confronto con titoli sicuramente più meritevoli, ma non per questo altrettanto vincenti - almeno sulla carta -. 
MrFord
"On my ownpretending he's beside meall alone
I walk with him till morningwithout him
I feel his arms around meand when I lose my way I close my eyesand he has found me."Da Les Miserables - "On my own" -

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