Sacha Guitry, vecchio e malato, ma alla tavola di montaggio!
Penso al cinema così tante ore al giorno, che diventa un po' vero quello che raccontava Truffaut.Un giorno aveva dato un passaggio in macchina ad un ragazzo tedesco: gli aveva parlato di Lubitsch, lui non sapeva chi fosse. Aveva tentato con Ophüls, mai sentito nominare. "L'ho fatto scendere a Nizza dicendo che ero arrivato", ha confessato il regista.
Ecco, non solo anch'io faccio sempre più fatica ad interessarmi alle persone che non si interessano di cinema, ma con mio grande stupore persino gli oggetti di uso quotidiano iniziano ad avere una preoccupante connessione con la mia arte preferita.
Certo, gli amici contribuiscono non poco a spingermi nel baratro.
Sapendo della mia passione, ogni scusa è buona per regalarmi qualcosa che abbia a che fare con i film. E non è che io mi lamenti, anzi. E' così che in questi ultimi tempi ho recuperato degli oggetti-cinema davvero singolari (e bellissimi). Ad esempio, è grazie ai miei amici Arco e Francesca che posseggo questa meravigliosa bottiglia di vino che arriva pari pari dal set di Le Havre di Aki Kaurismäki: