Les revenants – Quelli che ritornano (Francia 2004) Titolo originale: Les revenants Titolo internazionale: They Came Back Regia: Robin Campillo Sceneggiatura: Robin Campillo, Brigitte Tijou Cast: Géraldine Pailhas, Jonathan Zaccaï, Frédéric Pierrot, Victor Garrivier, Catherine Samie, Djemel Barek, Marie Matheron Genere: resuscitato Se ti piace guarda anche: Les Revenants (la serie), Lasciami entrare, Eva
Les revenants è la dimostrazione di come il mezzo cinematografico e quello televisivo funzionino in maniera parecchio differente. Ed è anche la dimostrazione di come certe idee abbiano bisogno di tempo, di mezzi e a volte anche solo del momento giusto per crescere e svilupparsi in qualcosa di davvero interessante ed efficace. Ma procediamo con ordine.
La serie televisiva Les revenants, incoronata serie top del 2013 dal qui presente blog Pensieri Cannibali, è uno splendore, uno dei gioiellini più preziosi visti negli ultimi tempi, considerando anche il cinema. Proprio a un film questa serie è ispirata: Quelli che ritornano (Les revenants) del 2004. Com’è questo film? Fa schifo! Okay, sono stato il solito esagerato. Non fa schifo schifo, però è una palla allucinante. L’unica cosa buona è lo spunto di partenza, che poi è l'idea alla base anche della serie: i morti ritornano in vita. Così, all’improvviso. Un po' zombie e un po' fantasmi. Non tutti i morti rinascono, solo alcuni. Non si capisce bene con quale criterio. “Mistero!” come direbbe Enrico Ruggeri con la sua voce
Com’è possibile che una pellicola tanto mediocre abbia dato origine a un prodotto televisivo tanto meraviglioso? Il bello della serie tv è che prende l’idea di partenza del film e la sviluppa in maniera differente, concentrandosi di più sui personaggi, sulle questioni umane, sui rapporti tra vivi e “resuscitati”. Tutto questo nel film c’è solo in minima parte e lo spunto geniale viene campato via malamente. Il confronto a livello qualitativo tra cinema e serie tv, a ulteriore testimonianza se ce ne fosse bisogno che le seconde ormai non hanno più niente da invidiare al primo, è impietoso, ma non è una prima assoluta. Era già capitato ad esempio anche con Buffy.
Buffy – L’ammazzavampiri è un filmetto del 1992 con protagonista una Kristy Swanson che non funziona per niente, al contrario dell’iconica Sarah Michelle Gellar che riporterà lo stesso personaggio su piccolo schermo, ed è una robina a metà strada tra horror fantasy trash ancora immerso negli anni ’80 e teen story da primi anni ’90 un po’ alla Beverly Hills 90210, non a caso il protagonista maschile era Luke “Dylan” Perry.
Imparando dagli errori di quella pellicola, lo sceneggiatore Joss Whedon ha poi dato vita a un universo incredibile che ha originato una delle serie più originali e meglio scritte degli ultimi anni. Com’è possibile ciò? In questo caso l’autore era addirittura lo stesso. Eppure certe cose su un media non funzionano, mentre su un altro vanno alla grande. A volte è pure questione di tempismo. Nel 1992 il mondo non era ancora pronto per una storia tra un vampiro e una teen, mentre a fine anni ’90 la serie ha aperto la strada a tutto un filone poi
Qualcosa del genere è capitato anche con Les revenants. In questo caso l’autore è differente: Fabrice Gobert ha preso spunto dalla pellicola del 2004 di Robin Campillo, ha tenuto gli elementi più interessanti e poi c’ha messo dentro molto altro. Anche solo la scelta di affidare la musica ai post-rockers scozzesi Mogwai ad esempio è fondamentale: i loro brani incantati ed evocativi creano un’atmosfera unica, assente nel film. E “una musica può fare, cambiare nininni o nananna,” come canticchiava Max Gazzè. Riuscite ad esempio a immaginare Twin Peaks senza “quelle” musiche di Angelo Badalamenti? Avrebbe reso la metà. Lo stesso vale in questo caso e i paragoni con Twin Peaks tra l’altro non sono finiti. L’atmosfera angosciante della creatura di David Lynch è qui ben presente, dove con qui intendo la serie tv, non il film. Così come in Twin Peaks, che tornerà con una terza inaspettata stagione nel 2016, anche in Les revenants – il telefilm ritroviamo poi un racconto corale e nel corso dei vari episodi c’è tempo e spazio per svilupparli tutti al meglio, cosa che invece nella pellicola non avviene per niente. Inoltre, gli attori della pellicola sono tutti parecchio anonimi, a parte il buon Frédéric Pierrot che infatti ritornerà pure nella serie tv, sebbene con un differente personaggio.
Les revenants allora è la dimostrazione di tante cose, di come le serie tv quando ci si mettono sanno infilare la freccia di sorpasso sulle pellicole cinematografiche, o di come un’idea per quanto ottima e geniale da sola non basta per realizzare un prodotto degno di interesse. Ed è anche la dimostrazione di come da un film di merda, o per essere più buoni diciamo da una merdina di film, possa nascere una serie grandiosa. Davvero splendida. Se non l’avete ancora fatto, recuperatevi allora Les revenants – La serie e lasciate perdere questa soporifera pellicola, che rischia solo di farvi cadere in un sonno eterno. Da cui manco i Revenants riuscirebbero a svegliarsi. (voto 5/10)
Questo film sui morti che ritornano in vita è il quinto appuntamento della Halloweek di Pensieri Cannibali, dopo le puntate dedicate a: Annabelle Scream Horns Amer
Inoltre questo post, tanto per non farsi mancare niente, partecipa pure allo speciale “Ghosts of Halloween”. Una giornata e soprattutto una nottata in cui noi blogger cinematografici vi parliamo di film su fantasmi, presenze e spiriti vari per celebrare degnamente Halloween.