LESS IS MORE alias FIGHT CLUB

Creato il 08 settembre 2012 da Nike

LESS IS MOREaliasFIGHT CLUB
Il campo delle more vs il campo di sangue
Lungi da me parlare di economia, spread o spending review: ne dicono già mari e monti… Ma tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Acheldama: un campo – e un mare – di sangue.
Chi può fa, chi non può (i molti) si arrabatta come può. 
Yes, we can. And You? And I? Il deserto cresce, ma guai a chi cela deserti dentro di sé… esternava Nietzsche. E tu? Se il deserto economico cresce intorno a te e non riesci a far quadrare i conti, purtroppo le soluzioni che ritieni migliori sono quelle che i tiggì noir (quando non sono a tinte rosa, rosé o osé) ti sbattono in faccia – o al collo – ogni giorno. E non sono cravatte…(se non cravattari o polvere tra le dita – quella al naso qualche volta: non ci sono più i buchi di una volta…).
Bene, fuor di metafora, la situazione per uscire fuori dalle secche e dalle sabbie mobili non è quella di affondarvi volontariamente – scordammoce ‘o passato, il presente e il futuro – né quella di fare affidamento esclusivamente sulle proprie forze (cercando di venir fuori dal fango-sirena sollevandosi tirando su con la mano il proprio codino, come tentava di fare, tra l’ingenuo e lo spocchioso, il barone di Munchausen).
Innanzitutto, fermati (agiamo spesso come tanti robot schizzati o come quei cani che roteano impazziti cercando di acchiappare la propria coda): fai chiarezza sui tuoi obiettivi e poi fermati e ascolta il tuo Dio.E se non credi agisci come se (esistesse).In ogni caso aprirai tutto il ventaglio di possibilità.
Se non ti fermi, se non smonti dal tuo SUV (anche mentale) strombazzante, acchiapperai solo mosche… (oppure s’infrangeranno – non solo quelle – sul parabrezza).Per dirla conBaudrillard, saresti come una mosca di fronte ad un vetro.
“C’è un tempo per costruire e un tempo per vivere e generare. E un tempo perché il vento rompa il vetro sconnesso…”(T. Eliot). È tempo che tu, come Julius Evola (anche se non ti dovesse piacere il “barone nero” – che non dispiace a Cacciari): “Col compiersi del mio sviluppo, si acutizzarono in me l’insofferenza per la vita normale alla quale ero tornato, il senso dell’inconsistenza e della vanità degli scopi che normalmente impegnano le attività umane. In modo confuso ma intenso, si manifestava il congenito impulso alla trascendenza.”
Fermati! Immagina un grosso cartello con scritto: STOP!   Ricordati, nella Bhagavad-Gita c’è scritto:Non c’è consapevolezza senza raccoglimento, senza raccoglimento non c’è contemplazione. Senza contemplazione non c’è pace: e per chi non ha pace come può esservi felicità? (…) Da se stesso egli deve salvare se stesso e non perdere se stesso, giacché solo egli stesso è l’amico di se stesso…
Permettetemi alcune mie citazioni – ma io, a mia volta, cito alcuni ‘grandi’ o giù di lì. D’altronde:“I mediocri imitano, i geni copiano. Imitare vuol dire rifarsi al modello e infatti gli imitatori sono tutti mediocri. Copiare vuol dire appropriarsi del modello. Rimasticarlo.”(Giorgio Albertazzi)E poi “il vero intellettuale parla per esperienza propria, non per imitazione degli altri; le sue parole sono cariche di vita: insisti su te stesso, non imitare mai.” (Ralph Waldo Emerson)
“L’umanità è estraniata dalle sue possibilità autentiche…” “Gli edifici sono malati, le istituzioni sono malate, il sistema bancario è malato, e così la scuola, il traffico … la malattia è fuori… Il mondo è diventato tossico.”“L’uomo è due uomini contemporaneamente: solo che uno è sveglio nelle tenebre e l’altro dorme nella luce.” È come un sonnambulo o un robot: “aspirato dai suoi pensieri, dai suoi ricordi, dai suoi desideri, dalle sue sensazioni, dalla bistecca che mangia, dalla sigaretta che fuma … dalla vettura che passa...”(R.D. Laing – J. Hillman – K. Gibran – G. Gurdjieff – citati nel mio Gocce di pioggia a Jericoacoara. By the way, Gurdjieff è il “centro di gravità” di Battiato e… del grillino Casaleggio – ma questa è un’altra storia).
A proposito di stelle, un po’ di polvere (di stelle, ça va sans dire) dal mio prossimo ebook: parlo della legge di attrazione (niente a che fare con bingo e bunga-bunga, forse col boogie-woogie del Cosmo).Ogni desiderio ha in sé il meccanismo della sua realizzazione.”
(Deepak Chopra)
Parliamo di legge di attrazione, ogniqualvolta non sei tu a muoverti verso l’obiettivo ma è questo a venirti incontro. Ricorda: quando l’allievo è pronto il maestro gli viene incontro…Per fare questo devi attivare i tuoi due “Poli Mentali”, collegati l’uno all’energia “maschile” – per così dire – che spinge all’azione e a quella “femminile” che attrae l’oggetto:il “Polo Movente”, collegato con l’emisfero sinistro, manifesta il potere della volontà;il “Polo Emotivo”, collegato con l’emisfero destro, esprime la forza del desiderio.L’intenzione è il motore del desiderio.Come ricorda Deepak Chopra: “la qualità dell’intenzione nei confronti dell’oggetto su cui posate l’attenzione determinerà un’infinità di eventi spazio-temporali che consentiranno di ottenere il risultato voluto.” Sempre che tu agisca con distacco verso il risultato finale, oltre che con amore, col minimo sforzo, flessibilità e apertura…Il pensiero e i sentimenti sono, dunque, come delle “calamite”: hanno, infatti, una loro energia magnetica che attrae l’energia di natura simile. Lo stesso avviene quando due cose sono “entangled”.L’entanglement è un fenomeno, scoperto dalla fisica quantistica, che si manifesta con la comunicazione e il condizionamento del comportamento reciproco a distanza di due particelle subatomiche (lo stesso accade per le onde del pensiero).Nell’Universo, come già visto con la “rete di Indra”, ogni cosa che esiste è in collegamento con ogni altra, ma quando due cose (due entità, due pensieri, ecc.) sono entangled, questo collegamento è molto più forte.Affinché il “miracolo” avvenga, devi quindi agire con volontà e desiderio sintonizzati, visualizzare te stesso e il tuo obiettivo come “gemelli”, ossia come due entità entangled.Devi poi cercare di esprimere il tuo desiderio nello spazio vuoto tra due pensieri, oppure nel silenzio tra due parole…“Scivolate in quello spazio silenzioso che si trova tra un pensiero e l’altro, entrate nel silenzio che è lo stato essenziale dell’essere… Una volta entrati nello stato essenziale dell’Essere, liberate intenzioni e desideri.” (Deepak Chopra)Sembra difficile, ma in ogni caso, anche se in maniera imperfetta prova: seguendo la lezione di Pascal, qualche risultato otterrai e, comunque, non perderai niente.La fortuna aiuta gli audaci e gli uomini – e le donne – di buona volontà!
Infatti, l’accordo del Pensiero con la Volontà (e il Desiderio) è la base dell’equilibrio e della forza dell’anima. L’equilibrio e la forza dell’anima aprono il varco ad un potere sovrasensibile (lo Spirito – se non credi agisci come se). I nostri pensieri non sono racchiusi nella nostra testa, nel nostro cervello, ma si riverberano ‘sottilmente’ sull’ambiente circostante e sulle persone con cui si interagisce. Cambiare la qualità e la direzione dei nostri pensieri vuol dire, non solo cambiare noi stessi, ma anche l’atmosfera “sottile” intorno a noi, ossia emettere una diversa vibrazione energetica che impregna di sé l’ambiente circostante.La dimensione della pratica di gruppo degli stessi esercizi vuol dire potenziare questo sprigionamento di energia-pensiero libero e positivo ed esercitare un’azione sottile sulla realtà circostante, con una risultante che non è la mera somma aritmetica dei partecipanti al lavoro comunitario, ma è questa somma più un quid, in termini qualitativi, che è la vera Forza di un gruppo operativo.Operare secondo questa prospettiva vuol dire portare nel mondo una Luce cosciente, un principio di libertà interiore e di positività, che contribuisce all’elevazione del mondo, una vera azione spirituale non avendo intenti egoistici perché è al servizio del mondo. Il ricercatore si considera parte integrante di un Tutto cosmico ed ha quindi la vivente e vibrante consapevolezza dei suoi legami con gli altri, con la natura, col mondo.(…) Il problema dell’uomo contemporaneo è il suo essere agito da Potenze infere ed avere un pensiero morto (ossia freddo, cerebrale) manovrato da tali Potenze.Ristabilire la signorìa del Principio cosciente e i giusti rapporti fra i vari elementi costitutivi dell’uomo significa, in modo concreto, realizzare una rivoluzione interiore nel senso classico del “re-volvere”, ossia un moto di rinnovamento che riporta all’origine spirituale dell’uomo.   (V. su. Centro Studi La Runa in La via solare nel XXI secolo – di Stefano Arcella).
E per tornare al mio ‘mitico’ romanzo entangled e alle sue citazioni superstar:La forza del pensare ordinario è strettamente legata alla forza che conduce l’uomo alla morte. La persona immersa nel turbine della vita, trascinato dalle forze vitali e incoscienti, difficilmente riesce a pensare. L’attività del pensiero pone un freno alle forze vitali, in un certo senso “uccide” la nostra vitalità. Per questo l’uomo carico di anni pensa meglio del fanciullo che ha tutta la vita davanti a sé. Nel pensiero ordinario agisce un elemento di morte. (…) Il pensiero sorge da un moto di “anti-pathia”, ovvero di distacco. Se non ci distaccassimo dall’oggetto delle nostre considerazioni, non potremmo pensare secondo giustizia. La volontà è invece animata da una corrente di “sim-pathia”, ovvero di attrazione. La persona amata ci attrae nel gesto dell’abbraccio. Anche la persona odiata attrae gli schiaffi dalle nostre mani… Nel sentimento impulsi di simpatia e di antipatia si mescolano, generando l’equazione personale, l’insieme dei gusti e delle inclinazioni.”Nondimeno, “anche i pensieri sono fattori efficaci dell’universo.” Pensieri e parole (prima di Rudolf Steiner, pensatore ‘stonato’, poi di Novalis, il poeta che “adopera le cose e le parole come tasti”).
E per finire due super-tosti (Fight Club e il Céline di Bagatelle per un massacro).
Le pellicole erano tornate al distributore. Le pellicole erano ritornate in circolazione. Commedie. Drammi. Musical. Sentimentali. Azione. Avventura. Con sparsi qua e là singoli fotogrammi di pornografia introdotti da Tyler.Io sono la merda canterina e ballerina del mondo – dice la scimmia spaziale allo specchio. Io sono il sottoprodotto tossico della creazione di Dio.Il mondo impazzisce. Il mio capo è morto. La mia casa non c'è più. Il mio lavoro non c'è più. E il responsabile di tutto questo sono io.
Non resta niente. Sono in rosso in banca.Ma sono ormai troppo vecchio, troppo avanzato, troppo incanaglito nella strada maledetta del raffinamento spontaneo... dopo una dura carriera di «duro tra i durissimi» per cambiar rotta e presentarmi poi all’esame di stile ricamato!...Impossibile! Il dramma sta appunto qui. Come potrei essere afferrato, strangolato d’emozione... dal mio stesso raffinamento? Ecco i fatti, le circostanze...Recentemente, mi confidavo a un amico mio, un bravo mediconzolo sul mio stampo, ma migliore, Leo Gutman, parlandogli del gusto sempre più vivo, pronunciato, virulento che dico? assolutamente dispetico, che mi sta prendendo per le ballerine... Gli domandavo il suo parere... Che cosa sarei divenuto io, carico di famiglia... Gli confessai tutta la mia tempestosa passione...«In una gamba di ballerina, il suo mondo, le sue onde, tutti i suoi ritmi, le sue follie, i suoi desideri sono iscritti!...» Il poema più ricco di sfumature che sia mai esistito! Commovente il Gutman! Il poema inaudito, caldo e fragile come una gamba di ballerina in movente equilibrio, Gutman, amico mio, è in linea con la risonanza del più gran segreto, è Dio! È Dio stesso! Nientemeno! Ecco il fondo del mio pensiero! A cominciare dalla settimana prossima, Gutman, appena pagato l’affitto... non voglio più lavorare che per le ballerine... tutto per la danza!... Null’altro che per la danza! La vita le prende pure... le trascina... Al minimo slancio, voglio andarmi a perdere con loro... Tutta la vita... fremente... ondeggiante... Gutman!... Esse mi chiamano! Non sono più io... Alla sorgente di tutto!... Di tutte le onde!
OK, onda su onda. Panta rei. Tutto scorre. Tout se tient. Danzate sul mondo... Solcate i mari e scavalcate i monti... Voi potete fare questo e opere ancor maggiori!

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