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Avevo alcuni ricordi che credevo di non voler più rivedere. Li avevo nascosti dove ero certa di non poterli
vedere perché erano taglienti come lame: colpivano diretto il mio
orgoglio, laceravano il mio ego. Ora quei ricordi sono persi,
definitivamente, cancellati. L'ho scoperto perché volevo rivederli:
ho aperto il nascondiglio segreto e non c'erano più.
È strano come qualcosa di così
materiale come loro dia così tanto fastidio. Esattamente com'è
strano sapere che non ci sono più. Erano un memento, qualcosa che mi
ricordava le ferite che nascondo, le bugie dette per salvare
l'orgoglio, gli attacchi sferrati per non soccombere del tutto. Tutto
inutile, tanto ormai se n'era già andato da un pezzo. Solo alcune
lezioni restano. La più importante è che nessun ricordo tangibile
da fastidio come ciò che ci portiamo appresso, nella nostra mente.
La zanzara che non ci lascia vivere, che ronza attorno al nostro
orecchio. Il caldo che non ci da tregua, che ci fa girare per casa
alla ricerca di un po' di respiro. L'unica cosa che possiamo fare è
trasformare il fastidio in una lezione appresa. Fare un passo avanti,
e.. imparare per la prossima volta.
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