# BUON VICINATO #
L’italico ambisce incontrare il capo straniero e parlare la sua lingua per esprimere direttamente -evitando così il rischio di eventuali fraintendimenti della traduzione simultanea- di avere lo stesso pensiero e la stessa visione del mondo e per dare calde assicurazioni sue personali e degli alleati di governo i quali, compatti, sapranno perseguire con certezza ferma e sicura, gli stessi obiettivi in rapporto alle complesse problematiche socio-politiche-economiche. L’italico, con la sua gentile cortigianeria, svolge il ruolo del personaggio che fiancheggia il primo attore fornendogli l’occasione e le battute, ma i reciproci elogi che in teatro susciterebbero l’ilarità del pubblico, nei fortificati palazzi del potere provocano i ghigni minacciosi dei cittadini. Il culto dell’impersonalità s’incorona con l’Ordine del Letamaio. (Ricordo da un racconto di Tirella).
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DAVANTI AI MEI OCCHI
Davanti ai miei occhi stupiti
ci sono le sbarre
e il paesaggio del mondo
con le fitte ombre verticali
continua a vivere
per il battito di infiniti cuori.
Gli aguzzi denti
sorridono ad altri denti
mentre l’acqua limpida degli occhi
scende per l’altra acqua
e dentro le membra
risuona lo scricchiolio delle ossa.
Delle calde labbra
e le sensazioni animali
umane vette della felicità
vivono sopra un guanciale.
Vita!
Correre
ma le gambe ferme
lasciano andare i nervi
e nelle orecchie
risuonano parole stanche.
-Renzo Mazzetti-
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