- Etichetta: Autoprodotto
- Anno: 2014
Giunti al loro terzo album, i francesi Lethian Dreams paiono aver trovato una formula compositiva ideale, affidandondo infine tutto il lavoro vocale alla brava Carline Van Roos, rinunciando così del tutto allo scontata dicotomia creata dal growl maschile.
Scelta oltremodo azzeccata visto che non si deve neppure dimenticare che la stessa vocalist e Matthieu Sachs sono i anche i motori dei Remembrance, autori qualche anno fa dell’ottimo “Fall, Obsidian Night”, decisamente spostato su versanti funeral death doom, e la scelta di non replicare pedissequamente certe soluzioni stilistiche evita in tal modo di rendere troppo simili tra loro le due band.
Red Silence Lodge, in realtà, è una prova matura ed elegante che fonde il doom più atmosferico con umori gothicheggianti e con il post metal più sognante (come accade particolarmente in Shades), ed è francamente difficile trovare particolari difetti in un lavoro che, finalmente, vede una cantante mettersi al servizio della musica invece di monopolizzare l’attenzione con gorgheggi alla lunga noiosi se non addirittura fastidiosi come avviene troppo spesso in occasioni simili.
Carline possiede una voce più suadente che enfatica o potente e questo, paradossalmente, la rende il veicolo ideale per trasportare le emozioni che i Lethian Dreams regalano a profusione in questo bellissimo album.
Musica eterea per anime sensibili, senz’altro, ma nonostante questo Matthieu non ha certo dimenticato nel ripostiglio la propria chitarra elettrica e non di rado riff pesanti, accelerazioni ed assoli di pregio intervengono a ricordarci che siamo pur sempre al cospetto di una band che suona metal, per quanto malinconico ed evocativo possa apparire nella maggior parte dei frangenti, come avviene in maniera esemplare in Leaving Light.
A partire dalla splendida title-track, dai passaggi che denotano sicuramente una buona conoscenza dei monumentali Dead Can Dance, fino all’ultima nota di Black Winds, i Lethian Dreams ci consegnano un disco dai colori pastello comunque sempre mescolati ad un malinconico grigio che ne costituisce la base fondamentale.
Red Silence Lodge è un lavoro che merita sicuramente molta più attenzione di certo goticume dozzinale e commerciale che ci viene propinato fin troppo spesso; regalatevi quindi, senza alcuna remora, questi tre quarti d’ora di ispirato lirismo.
Tracklist:
1. Red Silence Lodge
2. Shades
3. Dust
4. Midwinter
5. Leaving Light
6. Don’t Hold On to Me
7. Black Winds
Line-up:
Matthieu Sachs Guitars
Carline Van Roos Vocals, Guitars, Bass, Keyboards
Pierre Bourguignon Drums