(Documento da Humafirst.it del 26-01-16) di Giuseppe Spedicato
Per affrontare al meglio l’attuale crisi di convivenza fra le differenti culture che vivono nei nostri territori, in particolare con quella arabo-islamica, dobbiamo scegliere se puntare solo sulla sicurezza, la repressione, la riduzione della nostra libertà o soprattutto sull’educare, attrezzare al meglio la nostra società sul piano culturale. Detto in altre parole scegliamo solo di combattere i sintomi del “male” o cerchiamo anche di eliminare la fonte del “male”. Se scegliamo di percorrere anche la seconda strada, dovremmo puntare sull’educazione interculturale. Questa dovrebbe essere diffusa e praticata. Si dovrebbe, ad esempio, promuovere la conoscenza delle letterature degli altri popoli ad iniziare da quelle dei popoli che vivono nelle nostre città. L’educazione letteraria rappresenta un potente veicolo per educare all’intercultura perché consente di aprire la nostra cultura ed il nostro immaginario alle altre visioni del mondo. Se noi abbiamo tante difficoltà a conoscere e dialogare con l’altro, anche quando vive nella nostra stessa città, è anche perché non conosciamo la letteratura dei popoli che ci vivono accanto. Ovviamente non è sufficiente conoscere gli altri tramite noi, dobbiamo dare a loro stessi l’opportunità di raccontarci di loro. L’Africa, ad esempio, per molti anni è stata conosciuta solo tramite racconti fatti da non africani, non è stata data l’opportunità agli africani di raccontare la loro Africa. Abbiamo così conosciuto solo alcuni aspetti di questo continente e delle sue tante culture.