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Lettera

Creato il 12 gennaio 2016 da Bernardrieux @pierrebarilli1
LETTERADi rimessa intervengo su un post di Giovanna Galli che inizia cosi: << Cari amici di Facebook vorrei vi fermaste un attimo a pensare. La Politica è sempre più simile ad un fanatismo privo di obiettività e di coerenza...>> (clicca qui per leggerlo integralmente).

Cara Giovanna, che dire? La prendo larga: l'ordine regna a Varsavia. Il nostro sistema politico, se lo si esamina non tenendo conto delle dichiarazioni di principio, è formato sui resti in decomposizione dei partiti.
Basta guardarsi intorno, anche a Fidenza i partiti hanno perduto ogni connotato ideale, trasformandosi in aggregazioni di convenienza o di affari e hanno creato un sistema sostanzialmente disinteressato al bene comune.
 Detta altrimenti, la nostra classe politica si serve delle istituzioni ma non le serve; in questo clima, troppo spesso in Consiglio comunale le regole vengono calpestate -penso alla vicenda 2000 firmeASP- mentre nei partiti, in quello che ne resta, si viene a creare un apparato che tende a perpetuarsi e che si allontana sempre più dai problemi della gente anche se finge di dibatterli. Non bastasse, in questo contesto, al vertice dell'apparato amministrativo si è insediata una super-casta formata da persone che praticano il metodo della non decisione. Non decidere, sembra un paradosso, consente di acquisire potere, essere temuti e blanditi; decidere, al contrario, significa perdere potere. Insomma, la non decisione mentre crea il massimo di inefficienza, dona anche il massimo di potere. Anche l'informazione locale, cioè la Gazzetta di Parma, ha assunto il ruolo di sussidiaria dei potentati politici ed economici... l'unica consolazione, se così si può chiamare, è la Gazzetta in crisi, cioè è riuscita ad annoiare e disgustare a tal punto la gente da farle scegliere non tanto di essere informata meglio, ma di non essere informata affatto. Rimangono i blog ma... non scherziamo, parafrasando Togliatti, pidocchi sulla criniera di un cavillo.
Dunque, mi guardo intorno.  Il rammarico è quello di non riuscire  a tradurre le nostre reazioni all'arroganza, agli sprechi, alle inefficienze, ai privilegi,  non dico in azione, ma neppure in pensiero politico.
Così facendo rischiamo di  esaurire la protesta nella retorica populista da bar e nell'antipolitica  condita da una falsa coscienza sociale.
... Buona giornata.
foto di Pierre Barilli.
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