Gentile avvocato Pisapia, ieri sera ero presente anch’io all’incontro coi blogger organizzato dal suo comitato. Grazie ancora per l’invito.
Volevo presentarmi e dire due parole anch’io, da blogger ecologista quale sono, ma appena ho formulato il pensiero, mi è preso un attacco di tachicardia e così ho deciso di scriverle una lettera pubblica, umilissima, ma che son certa che potrà interessarle, perché lei è sensibile verso queste tematiche, no?
Mi chiamo Claudia Selvetti, sono blogger e community manager e per tutto il 2011 (e oltre) vivrò e racconterò la mia esperienza di vita ecologica a tutto campo, i cui dettagli sono spiegati qui.
Una Vita a impatto 1, questo il nome del blog, perché uno è il pianeta che abbiamo a disposizione, il che significa che per come ci comportiamo ora, servirebbe ben più di un pianeta. Dovremmo vivere in modo sostenibile e rispettoso, secondo una serie di azioni semplici ma significative per l’ambiente e la salute, invece che abusare di queste risorse così preziose.
Così nasce questa mia esperienza, che prevede l’uso di mezzi pubblici e bicicletta, la rinuncia ai viaggi in aereo e in auto (se non condivisa), la riduzione di consumi e rifiuti, un’attenta raccolta differenziata, una dieta vegetariana sulla via del veganismo, a km0 e biologica, l’autoproduzione di detersivi, detergenti e cosmetici, l’eliminazione dello shopping a favore di baratto e riciclo creativo, il consumo di prodotti equi e solidali, la beneficenza e così via.
Tutte cose che chiunque può mettere in pratica, se vuole vivere nel rispetto dell’ambiente e della salute personale e pubblica, una vita di qualità e non di quantità, di attenzione e consapevolezza.
Quello che voglio dire oggi, scrivendole questa lettera, è che se lei sarà eletto sindaco, so che saprà dare la giusta attenzione all’aspetto ambientale milanese partendo per esempio col premiare il rispetto e la buona condotta civile.
Un condominio che svolga una corretta raccolta differenziata o installi pannelli fotovoltaici sui tetti, deve essere incentivato e motivato nelle sue azioni.
A Milano, per esempio, non esiste la raccolta dell’umido, e anche sulla distinzione di plastica, carta e materiali speciali c’è ancora una grande disinformazione, nonostante la presenza di ben 6 riciclerie molto efficienti e di un servizio itinerante ai cittadini che illustra la raccolta differenziata più o meno nel dettaglio (CAM).
Cosa succede ai nostri rifiuti una volta gettati? Cosa è destinato all’inceneritore e cosa viene riciclato?
Perché quindi non imitare le città più sostenibili?
Mezzi pubblici 24 ore su 24, piste ciclabili, giornate dedicate all’aria pulita, al riciclo e agli animali, incentivi verdi alle famiglie, mappe dei negozi biologici e di tutte le realtà green come eventi, mercati, luoghi di aggregazione e locali, promozione dell’acqua pubblica, informazione sui benefici di un’alimentazione sostenibile, valorizzazione e ampliamento degli spazi verdi, e chissà quante altre me ne verranno in mente.
Io sono convinta che la sensibilità per l’ambiente risieda in ognuno di noi. Ma che a Milano sia troppo facile lasciarla sopita sotto un cumulo di ignoranza, disinformazione e indifferenza, quando una città più vivibile gioverebbe a tutti su parecchi fronti. Cerchiamo allora di risvegliarla, questa sensibilità! Basta davvero poco, secondo me.
Grazie per l’attenzione.
Claudia Selvetti
P.S. Questa è una lettera a lei, Giuliano, ma anche a chiunque sarà eletto sindaco.
Perciò, vinca il migliore!