Léontine, tu non esisti, non sei mai esistita, sei il frutto della mia fantasia, un sogno di cui mi sono invaghito, che mi ha smarrito nel labirinto del cuore, che colora l’orizzonte grigio e lascia l’anima vagare.
Di fronte a un simile incipit, come potete immaginare, miei ritrovati lettori, è difficile restare impassibili e non avere voglia di proseguire nella lettura di un romanzo che instilla curiosità sin dal titolo. Il titolo, appunto: una lettera – d’amore? – a Léontine, una donna di cui nulla sappiamo e, forse, ben poco sapremo.
Ambientato fra le strade di una Bari che, chi più chi meno, molti conoscono, il romanzo offre non solo un altro volto della città, vista con gli occhi di chi l’ha vissuta, amata, odiata, sofferta, ma anche e soprattutto un altro volto dell’amore. Un amore che, in questa storia, ha un nome: Léontine. A raccontare è Piergiorgio Alfonsi, medico affermato, famiglia perfetta, vita altrettanto perfetta e ordinata, almeno fino all’incontro con colei che gli donerà la vita e gliela toglierà innumerevoli volte: Lea. Conosciuta a una festa, la donna attira immediatamente l’attenzione di Piergiorgio che, per la prima volta, dopo anni di una normale vita coniugale, sembra voler abbandonare la solita routine per trovare, o meglio ritrovare, se stesso. Pause pranzo, convegni, uscite serali; poi amore, sesso, intenso, dolce, passionale, come mai nella vita di Piergiorgio che è ormai fuori controllo: distrazioni sul lavoro, assenteismo in famiglia, baci rubati, notti di passione, come un ragazzino al suo primo amore, quando ancora non sa se la vita gli riserverà sorprese o delusioni. Ma la magia, si sa, è destinata a finire. I due amanti decidono di separarsi, è inutile indugiare su una storia senza futuro che arreca solo dolore e dispiaceri. Tuttavia, ‘non è l’amore che va via’, come dice una celebre canzone di Vinicio Capossela. Infatti a ben poco servono anni di silenzio e lontananza: Piergiorgio cerca Lea, Lea cerca Piergiorgio. Si sentono soli, si ritrovano, si desiderano, si amano. E di nuovo si perdono, forse per sempre. Ma coloro che si amano si perdono mai veramente? Léontine è la donna che il pittore Giuseppe De Nittis ama e amerà fino alla morte, è colei che darà volto e colore a molti dei suoi dipinti: allo stesso modo, Lea darà voce all’amore di Piergiorgio, ispirerà i suoi versi intrisi di vita, fino alla morte.
Chi scriverà l’ultimo capitolo? Chi racconterà questo amore dal mancato finale? Il medico che sogna un amore impossibile o la donna dal fare misterioso e dal nome intrigante? A voi, miei cari lettori, il piacere di addentrarvi fra le pagine di una storia che non è una semplice storia d’amore, bensì la storia di un pezzetto di noi, dell’amore di ciascuno di noi. È la storia della speranza, della forza, del dolore, della vita che passa mentre sprechiamo il tempo in azioni che ci tolgono energie e volontà. L’amore: ad esso va consacrato il nostro tempo migliore, a venti come a cinquant’anni, e questo romanzo lo insegna e lo grida, con l’arte, la poesia, il mare, il cielo, la musica. Un consiglio, dal profondo del cuore: abbiate cura della vostra lettura, ne uscirete rinati e… innamorati, nonostante.
Alba Quarato
Raffaello Mastrolonardo, Lettera a Léontine, Narrativa TEA, 2010, € 10.00