Quello che sta accadendo,per quanto possa sembrare piccolo, mi sta portando a riflettere molto.
Non è tanto un'offesa gratuita (da chi non mi conosce affatto poi, e proietta su di me...) quanto la mia reazione ad essa che m'interessa.Mi è stato trasmesso un insegnamento che in questi anni ho accolto e fatto mio.Non è tanto importante quello che può farci (o tentare di fare) una persona, quanto le nostre reazioni e non dico tutti,ma almeno chi è sul cammino spirituale,se è realmente consapevole del suo percorso,dovrebbe farci caso.Quando accade qualcosa del genere sono portata a chiedermi quale sia la mia responsabilità in tutta la situazione e perchè mi ferisca tanto.Potrei fregarmene e voltare tranquillamente pagina,come fanno molti ma non ci riesco,al momento non sono fatta così (anche se mi piacerebbe!)Sento.Sento le persone,empatizzo molto.Questo è stato un grande problema perchè molte volte mi sono messa da parte quanto sentivo che i miei progressi in qualche campo suscitavano invidia (e quindi sofferenza) in qualche amica che si sentiva indietro o non abbastanza all'altezza.Ho rinunciato a delle cose per non far sentire in ombra qualcuno,mi sono tirata indietro.Sono stata codarda nei confronti di me stessa."Non ho alzato la mano quando sapevo la risposta" per citare aura di luna,ho lasciato che qualcuno prendesse dei complimenti per un tema che a scuola avevo scritto io, e più recentemente i meriti per un gesto che avevo fatto in silenzio.E così via.Ma non serve prendersela con gli altri,che hanno i loro meccanismi, e neanche svilirsi.E così si affaccia in me la comprensione che sotto sotto da parte mia c'è una forte presunzione.Presunzione di piacere a tutti e presunzione di voler essere capita da tutti.E chi sono io,dio?Ma è ovvio che non posso piacere a tutti,che inevitabilmente nella vita capiterà di essere fraintesa pur agendo con la coscienza pulita e senza la minima intenzione di calpestare i piedi a qualcuno.E' così semplicemente chiaro!Sentivo che quella persona stava covando "contro",avevo i miei campanelli d'allarme.E so che non si sta dando pace e forse non lo farà finchè non smetto,anche se non lo ammetterà mai.Ma come posso smettere di fare una cosa che fa gioire me e di riflesso chi mi circonda?No,non posso.Ganesh questa volta è stato chiaro e mi sta spingendo dritta verso l'ostacolo, ad affrontarlo.Perchè questa è l'ennesima "amica" che si sente nell'ombra se faccio qualche progresso ma stavolta sono consapevole che il problema non è mio (Diciamocelo pure,ci vuole coraggio per portare avanti quello che si è e che ci rappresenta)E non posso essere codarda con me stessa e tirarmi ancora una volta indietro dal fare una cosa che mi fa sentire sentire viva.Per una persona che mi vorrebbe "più grata",che ha messo in discussione la mia sincerità, il mio amore per l'India,per una persona capricciosa che sta cercando di screditarmi.Che ha mentito quando ci scrivevamo solo io e lei.Io so quanto le sono stata grata per quei momenti di gioia che ho provato nel rivedere dopo anni un'arte antica quasi quanto il mondo,ma se non lo vuol capire,che ci posso fare?Se dice di non aver sentito il mio affetto,la mia gratitudine..che avesse tenuto aperto il cuore per riceverli invece di sbattermi la porta in faccia quando stavo facendo dei progressi onde spiarmi come un ladro dalle finestre.Se vuole la guerra,non l'avrà, ma non smetterò solo per non avere i grattacapi che mi procura.Non per questo la odio,non per questo può arrogarsi il diritto di prendersi tutto questo spazio nella mia vita.Non per questo smetto.Potrà screditarmi quanto vuole.Il mio amore per l'India,per i nativi americani,per i colori,la natura,i mandala,la condivisione, c'è sempre stato e sempre ci sarà.E così sia.