Magazine Diario personale
Caro stronzo che parcheggi sempre il tuo furgoncino in mezzo al vialetto e lo ostruisci a tutti gli altri mezzi che non siano il tuo, vorrei tanto sapere come mai stamattina ti sei fermato per farmi passare anziché tentare di stirarmi come fai tutte le mattine. Forse perché oggi avevo la gonna corta e i tacchi alti? Dico forse. Perché ieri che avevo i jeans e le scarpe da ginnastica direi che proprio non mi hai vista mentre attraversavo il cortile come tutte le mattine e tu entravi a razzo con tuo furgoncino facendomi il pelo. Forse sono i tacchi alti che aumentano la mia visibilità, e forse per questo sei riuscito a vedermi e fermarti per tempo, anzi, a fermarti prima ancora che arrivassi, tant’era la smania di farmi passare. Caro stronzo di un elettricista, intanto che ci siamo ti volevo chiedere anche come mai quando mi incontri al supermercato o per strada fai finta di non vedermi. Sono 5 anni che hai il magazzino nello stabile dove lavoro, 5 anni che ti vedo bazzicare per i nostri uffici tirando dei cavi e smontando lampadine, 5 anni che ti che ridi e scherzi con i miei capi e con noi dipendenti (solo in presenza dei capi, ovvio). Capisco che io non abbia caratteristiche fisiche particolari che siano degne di attirare la tua attenzione (leggi tette grosse, lunghi capelli biondi, gambe chilometriche) e che io sia una semplice e umile impiegata, che forse non vale nemmeno la pena salutare, ma cavoli, dopo 5 anni non ci credo che non mi riconosci!Caro elettricista, quand’è che ti trovi un magazzino da qualche altra parte?