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Lettera a uno scrittore mai nato

Creato il 18 novembre 2011 da Patrizia Poli @tartina

 

Caro aspirante scrittore

ciò che fai, cioè scrivere, è un tuo bisogno insopprimibile, ti viene naturale, perché leggi ferocemente da quando hai cominciato a farlo.  Ormai hai affinato lo stile e imparato tutte le tecniche.  Forse sei persino bravo.

Sappi che, come te, ce ne sono milioni, tutti al tuo livello, tutti che considerano la scrittura una ragione di vita, tutti meritevoli.  Attorno a voi si è formato un esercito di sciacalli travestiti da promotori culturali.  Hanno fiutato l’affare:  adesso il business non è più sul libro che si vende, ma su quello che ancora non c’è.  E vai con i valutatori, gli editor, gli organizzatori di premi, i creatori di siti per scrittori, gli stampatori, i rilegatori, gli insegnanti di scrittura creativa, gli agenti.

Proporrai il tuo romanzo alle case editrici importanti.  Lo rifiuteranno a priori, a meno che tu non sia già famoso per altri motivi, che tu non sia un fenomeno paranormale, o conosca qualcuno molto in alto.

Ti rivolgerai agli editori a pagamento. Ti spenneranno per non stampare neanche una copia del libro, o per stamparne un centinaio che finiranno al macero.

Opterai per editori tanto onesti da non chiederti un contributo.  La tua opera non verrà distribuita e le librerie si rifiuteranno di acquistarla.  Dovrai comprarti le copie, il che equivarrà a sborsare un contributo, e dovrai sbatterti in qua e in là per venderle, come fossero pentole o asciugamani.  Magari non sei il tipo per farlo, magari ti sembrerà di svilire il tuo lavoro e te lo vedrai morire fra le mani.

Ti orienterai sul self publishing.  Il tuo libro avrà costi elevati a causa delle spese di spedizione.  Non lo compreranno.  La gente spende volentieri 20 euro per una maglietta, che metterà sì e no due volte, ma non per un romanzo costato anni di sudore.

Nel frattempo, però, il tuo libro sarà considerato edito, pur non avendo codice isbn e gli editori importanti, che hanno  solo da guadagnare boicottando l’autopubblicazione, si rifiuteranno  di esaminarlo.  Se, però, miracolosamente, dovesse diventare famoso, non si farebbero scrupoli a cooptarlo.

Sempre per lo stesso motivo, non potrai più partecipare a premi letterari per inediti.  E forse neppure per libri editi.  Insomma il tuo testo non sarà più né inedito, né edito, né carne, né pesce.

Ah, e ricordati che, se per caso hai più di 40 anni, la maggior parte dei premi importanti ti è preclusa.  Magari non li avresti vinti lo stesso, ma che almeno ti lasciassero tentare.

Ripiegherai sugli amici, rilegando amorosamente manoscritti da donare a Natale.  Dopo mesi di silenzio,  ti arrischierai a chiederne notizia.  Diranno che hanno avuto troppo da fare per leggere la tua roba.  Dopo, né tu né loro farete mai più cenno alla cosa.

Questo, caro aspirante scrittore, è il futuro del tuo romanzo.

Ma tu, se ti va, scrivilo lo stesso.  Tanto, in casa, la carta igienica fa sempre comodo.


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