Quanto sono strane le lettere.
Quando tu ricevi una mia lettera io sono già altrove.
Quando io ne leggo una tua, mi trovo di fatto in un tuo momento passato.
Sono con te in un tempo in cui ormai non sei più.
(David Grossman, Che tu sia per me il coltello)
Caro sconosciuto,
E’ stata davvero una grande emozione averti visto per la prima volta de visu.E’ stato quasi come quando prepari un viaggio e ti immagini prima della partenza gli
arrivi ,le soste,gli angolini e quello che vorresti scoprire lo leggi nei libri di chi ha viaggiato prima di te in quei luoghi.
Quando poi arrivi e appoggi la valigia colma di fantasie nella tua camera d’albergo e ti siedi sulla punta del letto ti guardi attorno e cominci a pensare che quello che ti sembrava un luogo quasi già conosciuto, è invece davvero qualcosa di diverso, ancora tutto da scoprire.
Ed è questa la sensazione che mi ha lasciato l’averti visto in carne ed ossa.
Avere conosciuto un mondo nuovo.Forse sarà stato cosi’ anche per te.
E’ questo lo scotto che si deve pagare in questa era moderna.Ci si conosce prima di conoscersi e si va a ritroso.Si penetra prima nell’anima per poi risalire piano piano , se si vuole, fino alla pelle ,agli occhi alle labbra.
Io spero di averti lasciato di me qualcosa di positivo.
Come ti dicevo non sto cercando nulla. E nemmeno mi aspetto nulla. Sto ricostruendo la mia vita partendo da me stessa.
Cerco amicizie vere,reali.Schiette . Cerco persone con cui condividere qualche ora serena ,cerco di costruire amicizie e relazioni sociali che non mi facciano sentre sola al mondo.
Niente di piu’.
Se vorrai e ti farà piacere, potremo cominciare a conoscerci piano piano poichè io credo che quello che parte dall’anima e poi si trasmette silenziosamente nel tempo non vada gettato via.
Credo nelle cose imponderabili della vita e nel destino.Credo che la vita sia come un fiume con le sue correnti.
Io mi lascio trasportare senza volerle domare.
Mi sono sentita di scriverti questa volta senza puntini.
Un carissimo saluto
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